Avellino – Aveva dato fuoco a un’area di boscaglia nel cuore dell’Irpinia, ma le telecamere di sorveglianza lo hanno incastrato. A distanza di un mese dai fatti, un 66enne di Caposele è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di incendio boschivo doloso.
Il rogo del 2 agosto
L’episodio risale allo scorso 2 agosto, quando un incendio divampò nella zona montana di Buoninventre, distruggendo circa un ettaro di vegetazione. Solo il pronto intervento dei Vigili del Fuoco, affiancati dai volontari della Protezione Civile, riuscì a contenere le fiamme ed evitare che si estendessero alla fitta area boschiva circostante, con conseguenze potenzialmente devastanti.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino, hanno permesso di ricostruire con precisione la dinamica.Potrebbe interessarti
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Sulla base di questi elementi, il gip del Tribunale di Avellino ha disposto l’ordinanza cautelare ai domiciliari per il 66enne, ritenuto responsabile del gesto. Ancora da chiarire il movente: non si esclude che possa trattarsi di una vendetta personale, di un gesto di sfida o di una semplice azione insensata, frutto di imprudenza criminale.
Emergenza incendi in Irpinia
L’arresto arriva in un’estate segnata da decine di incendi boschivi che hanno colpito l’Irpinia e più in generale la Campania, mettendo a dura prova le squadre antincendio e seminando paura nelle comunità locali. Le autorità hanno più volte lanciato l’allarme contro i piromani, ricordando che questi atti non solo devastano il patrimonio naturale, ma mettono in pericolo vite umane e interi ecosistemi.
Il caso di Buoninventre è emblematico: se le fiamme non fossero state fermate in tempo, il bilancio avrebbe potuto essere drammatico. Ora spetterà alla giustizia stabilire le responsabilità definitive dell’uomo finito in manette.







Commenti (2)
Concordo con te, è importante che si faccia chiarezza su questo caso. Gli incendi boschivi sono un problema serio e bisogna fare attenzione a non accusare senza prove solide.
Questo articolo è molto interessante ma non sono sicura se il 66enne sia davvero colpevole, le prove delle telecamere possono essere ingannevoli e non sempre sono chiare. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso.