Cronaca Salerno

Salerno, giovane madre perseguitata dall’ex: minacce di morte anche sui social

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Salerno – Da quasi due anni vive come una fuggitiva, costretta a cambiare casa, a non poter parcheggiare l’auto sotto casa per paura che venga scoperto il suo nuovo indirizzo, a muoversi con il terrore di essere seguita.

È la storia di una giovane madre salernitana che denuncia di subire da tempo minacce e persecuzioni da parte dell’ex compagno, nonostante l’uomo sia già agli arresti domiciliari per maltrattamenti e aggressioni.

Il suo incubo non si è fermato con la misura cautelare: sui social continuano ad apparire post inquietanti, corredati da foto di pistole e frasi agghiaccianti come “Vi farò mangiare tante di quelle pallottole che nemmeno i giubbotti vi salveranno”.

Non solo: negli ultimi giorni alle intimidazioni si sarebbe aggiunto anche il fratello dell’ex, che l’avrebbe pedinata per strada arrivando a minacciare di morte lei e i suoi figli.

 La donna ha raccontato: “Vivo barricata mentre chi mi minaccia è libero”

La donna, esasperata, ha chiesto aiuto al deputato Francesco Emilio Borrelli e al rappresentante di Europa Verde a Salerno, Dario Barbirotti, raccontando il suo isolamento forzato e la paura quotidiana: «Vivo barricata, sono costretta a scappare e nascondermi mentre chi mi minaccia è libero di terrorizzarmi. Non è giustizia», ha dichiarato.

Secondo Europa Verde, il caso dimostra le falle di un sistema che non riesce ancora a proteggere davvero le vittime. «Non basta relegare ai domiciliari chi ha già minacciato di morte e perseguitato la sua compagna – hanno denunciato Borrelli e Barbirotti –.

È inaccettabile che una donna debba vivere come una latitante mentre chi la minaccia continua a sentirsi padrone della sua vita. Servono pene certe, misure efficaci e protezione reale».

Il caso di Salerno si inserisce in una drammatica sequenza di episodi che attraversano l’Italia: donne perseguitate, minacciate e talvolta uccise nonostante abbiano denunciato più volte i loro aggressori. Le istituzioni da anni parlano di rafforzare le misure di tutela, ma troppo spesso la realtà racconta altro: vittime lasciate sole, mentre i violenti continuano a esercitare potere e controllo.

La vicenda della giovane madre salernitana diventa così simbolo di un problema più ampio. Non riguarda solo lei, ma tutte le donne che ogni giorno, in silenzio, vivono sotto ricatto della paura.

Un’emergenza che non si risolve con proclami, ma con un cambio di passo concreto: protezione immediata, interventi rapidi, pene severe e soprattutto una rete istituzionale che non permetta più a nessuna vittima di sentirsi prigioniera mentre il suo persecutore resta libero di colpire.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 28 Agosto 2025 - 19:51
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Federica Annunziata

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