Nella foto Tina Sgarbini
Montecorvino Rovella – Le piccole ferite e delle ecchimosi anche sul collo di Tina Sgarbini sono la testimonianza che la donna ha lottato prima di essere sopraffatta dal suo assassino: l’ex compagno Christian Persico.
L’autopsia, condotta ieri dal medico legale Marina D’Aniello all’ospedale di Eboli, ha confermato la morte per asfissia meccanica esterna: la vittima è stata soffocata con pellicola trasparente da cucina, sigillata con nastro adesivo, al culmine di una violenta lite.
Sul corpo di Tina, ragioniera in un’attività commerciale di vernici, sono state rilevate ecchimosi al collo e ai polsi, segno di una strenua lotta per la sopravvivenza. L’esame autoptico ha evidenziato piccole ferite e tracce di una colluttazione, con Persico che avrebbe immobilizzato la donna prima di occluderle le vie respiratorie.
Sono stati prelevati anche campioni sotto le unghie di Tina Sgarbini, in cerca di tracce biologiche dell’assassino, ed effettuati esami tossicologici. Occorrerà del tempo per avere i risultati completi.
Secondo la ricostruzione della Procura di Salerno, che coordina le indagini, il movente sarebbe legato alla gelosia: Persico, muratore, non accettava la fine della relazione, terminata alcuni mesi fa dopo quasi un decennio. Tina, che stava affrontando una malattia incurabile con grande determinazione, aveva più volte ribadito la sua decisione di chiudere il rapporto.
La notte tra venerdì e sabato, l’uomo si sarebbe recato nell’appartamento della vittima, forse nel tentativo di ricucire la relazione. La discussione è degenerata in un’aggressione letale: Persico ha usato pellicola trasparente, trovata in casa, per coprire il volto di Tina, sigillandolo con nastro adesivo per assicurarsi che non potesse respirare. La donna è deceduta in pochi minuti, senza possibilità di difendersi.
Dopo il delitto, Persico è fuggito, lasciando una lettera alla madre in cui ammetteva di aver “fatto una cavolata”. I familiari dell’uomo, preoccupati, hanno allertato i carabinieri, che hanno rinvenuto il corpo di Tina.
La caccia all’uomo è durata poche ore: Persico è stato catturato sabato sera in località San Pietro, non lontano dal luogo del crimine, con evidenti segni sul volto, forse frutto di un tentativo di suicidio o della resistenza opposta dalla vittima. Davanti al giudice per le indagini preliminari, l’uomo ha confessato il femminicidio: “Sono stato io”. Il gip ha convalidato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere a Fuorni con l’accusa di omicidio pluriaggravato.
Oggi, alle 16, nella chiesa di San Pietro, si terranno i funerali di Tina Sgarbini. Il sindaco Martino D’Onofrio ha proclamato il lutto cittadino: “Un atto doveroso per onorare Tina, i suoi tre figli e la sua famiglia. La comunità è sconvolta da questa tragedia”. Uno striscione affisso in paese recita: “L’amore non uccide. Riposa in pace, Tina”.
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La notizia della morte di Tina Sgarbini è veramente tragica e lascia senza parole. La violenza non dovrebbe mai essere una soluzione ai problemi relazionali, anche se ci sono motivi come gelosia che portano a situazioni estreme. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso.