Caserta– Un'operazione dei Carabinieri di Aversa ha portato all'arresto di un 29enne del Casertano, accusato di aver adescato online almeno nove minorenni, di età compresa tra i 13 e i 16 anni.
L'arresto, avvenuto su ordine del GIP del tribunale di Napoli, getta una luce inquietante sulla piaga della pedofilia che si nasconde dietro lo schermo di un computer o di uno smartphone.
L'uomo, stando all'accusa, utilizzava servizi di messaggistica istantanea per contattare le sue vittime. Offriva denaro e regali per convincerli a incontrarsi e ad avere rapporti sessuali.
Non solo, inviava materiale pedopornografico e riceveva a sua volta foto e video che ritraevano gli adolescenti in atteggiamenti intimi, commettendo un reato di estrema gravità.
L'indagine, coordinata dalla Procura di Napoli, è partita grazie alla tempestiva denuncia del genitore di una delle vittime.Potrebbe interessarti
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I Carabinieri hanno poi condotto indagini tecniche sul cellulare del 29enne, scoprendo altre vittime e raccogliendo le testimonianze di tutti i ragazzi coinvolti, accertando così la fondatezza delle accuse.
La trappola del web e la vulnerabilità dei minori
Questo arresto sottolinea la facilità con cui i minori possono cadere nelle trappole online. I criminali come il 29enne sfruttano la fiducia e l'ingenuità dei ragazzi, presentandosi come amici e offrendo regali e denaro, creando un meccanismo perverso di dipendenza psicologica.
Le piattaforme social e le app di messaggistica, pur essendo strumenti di comunicazione, si trasformano in luoghi insidiosi se non utilizzati con consapevolezza.
L'educazione digitale e la vigilanza dei genitori sono le uniche armi efficaci per proteggere i minori da questi pericoli.
Parlare apertamente con i propri figli, spiegare i rischi e monitorare le loro attività online senza invadere la loro privacy è fondamentale per evitare che cadano vittime di persone senza scrupoli



 
                                    

 
     



Commenti (1)
L’articolo parla di un fatto molto grave, ma bisogna anche dire che non tutti i giovani sono cosi vulnerabili, ci sono tanti che sanno difendersi e non cadono in trappole. La vigilanza dei genitori è importante, pero l’educazione deve partire da scuoala.