Caivano– Un cumulo di rifiuti e scarti industriali in fiamme, nel cuore dell’area del consorzio ASI. A sorprendere l’autore, un cittadino marocchino di 54 anni già noto alle forze dell’ordine, sono stati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Caivano.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo – in regola con il permesso di soggiorno e dipendente della stessa azienda proprietaria del terreno – stava alimentando l’incendio con altro materiale di risulta. Il rogo è rimasto circoscritto e non ha causato danni a persone o strutture, ma il fumo ha destato l’attenzione di residenti e passanti.
Il 54enne è stato arrestato con l’accusa di incendio doloso e sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio.
Il fenomeno degli incendi di rifiuti nell’area ASI di Caivano
Una criticità ricorrente – L’area industriale ASI di Caivano, che ospita decine di aziende manifatturiere e depositi, è da anni al centro di segnalazioni per roghi di rifiuti, spesso derivanti da scarti di lavorazione e materiali di risulta.
L’impatto ambientale – Sebbene in questo caso l’incendio sia stato di dimensioni contenute, il fenomeno rappresenta un rischio per l’inquinamento dell’aria e per la salute pubblica, soprattutto nei periodi estivi, quando le condizioni climatiche favoriscono la diffusione del fumo.
Il ruolo delle forze dell’ordine – Carabinieri e polizia locale effettuano controlli periodici, ma le vaste aree dismesse o poco presidiate del consorzio rendono difficile un monitoraggio costante.
La normativa – In Italia, la combustione illecita di rifiuti è punita con pene severe, che possono arrivare fino a cinque anni di reclusione, soprattutto se avviene in aree soggette a vincoli ambientali o in presenza di materiali pericolosi.
Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 10 Agosto 2025 - 09:11
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