La notizia in breve
- Tragedia nel Cilento: un agricoltore di 79 anni è morto schiacciato da un trattore ribaltato. Terzo incidente mortale in un mese in Campania.
- Federacma denuncia la mancanza di controlli sui mezzi agricoli. La revisione obbligatoria è ferma dal 2015, mettendo a rischio la sicurezza degli agricoltori.
Il silenzio che si respira tra le colline del Cilento è stato squarciato da un’altra tragedia, l’ennesima nei campi agricoli della Campania. Un uomo di 79 anni ha perso la vita schiacciato dal trattore con cui stava lavorando in un terreno tra Ottati e Castelcivita, in provincia di Salerno. Il mezzo si è ribaltato, forse a causa di un cedimento o di una manovra sbagliata, ma saranno i carabinieri a chiarire le dinamiche. Inutile ogni tentativo di soccorso: quando sono arrivati il 118 e l’elisoccorso, per l’anziano agricoltore non c’era già più nulla da fare.
Una morte che non è un caso isolato. È la terza nel giro di poco più di un mese in Campania. Il 10 luglio a Teano, nel Casertano, e il 12 giugno a Cautano, nel Beneventano, altri due agricoltori – rispettivamente di 67 e 69 anni – sono morti nello stesso modo: schiacciati dal trattore ribaltato. Tre storie diverse, un’unica tragica dinamica. E lo Stato continua a restare fermo.
A denunciare la gravità di questa emergenza è Federacma, la federazione di Confcommercio che rappresenta il settore delle macchine agricole. Il presidente Andrea Borio parla chiaro: “Tre decessi in un mese, sempre con la stessa dinamica. È inaccettabile che lo Stato continui a ignorare l’urgenza della revisione obbligatoria dei mezzi agricoli”.
Secondo i dati Inail, ogni anno oltre cento persone muoiono in Italia in incidenti legati ai mezzi agricoli, e il ribaltamento è la causa più frequente. Eppure, la legge che impone la revisione obbligatoria di questi veicoli è ferma dal 2015, mai attuata per assenza di un decreto operativo. Un buco normativo che costa vite.
Molti dei trattori in circolazione sono vecchi, mai sottoposti a controlli, e privi di sistemi di sicurezza minimi, come roll-bar e cinture. Federacma lancia l’allarme da anni, proponendo una rete di officine accreditate per controlli rapidi e capillari, ma da Roma nessuna risposta concreta. “La sicurezza non può più aspettare – dice Borio – servono controlli, prevenzione, responsabilità. Ogni vita salvata conta. E quella di un agricoltore non vale meno di nessun’altra”.
Articolo pubblicato da Vincenzo Scarpa il giorno 24 Luglio 2025 - 12:15

Vincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania e
Studente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.
Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio