Napoli – «Il crollo alla scuola dell’infanzia Perasso di Barra non è un semplice incidente: è l’ennesimo segnale che la sicurezza degli edifici scolastici non può essere affidata al caso». A parlare è Antonio Cerbone, tesoriere dell’Ordine degli Architetti di Napoli e referente della Protezione Civile per il Coordinamento delle Attività Regionali (CAR).
Dopo il cedimento strutturale che, fortunatamente, non ha causato feriti, torna al centro del dibattito la proposta di introdurre una figura tecnica stabile all’interno delle scuole: il “medico del fabbricato”, un professionista incaricato di monitorare costantemente lo stato degli edifici e prevenire i rischi.
Il modello, già sperimentato con successo durante l’esercitazione della Protezione Civile ai Campi Flegrei a fine maggio, ha mostrato l’efficacia della presenza costante di un tecnico strutturale accanto ai dirigenti scolastici, in grado di accelerare valutazioni e garantire maggiore sicurezza a studenti e famiglie.
«La STN – spiega Cerbone – dispone già di centinaia di tecnici qualificati. Ma vengono attivati solo dopo le emergenze. È ora di usarli anche per la prevenzione». La proposta è chiara: istituire un presidio tecnico fisso in ogni scuola, soprattutto nelle aree a rischio sismico o vulcanico, con compiti precisi di monitoraggio e coordinamento.
«Serve un cambio di mentalità – conclude –. Non possiamo aspettare la prossima tragedia per intervenire».
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Il crollo della scuola di infanzia a Barra e un segnale chiaro che la sicurezza deve essere messa al primo posto. E giusto avere un tecnico sempre presente per verificare le strutture, cosi si possono prevenire problemi in futuro.