Punk e caos accademico: L’Università di Salerno infiamma la città con un evento ribelle che sfida le norme Tre giorni di puro fuoco culturale hanno travolto Salerno, con 32 keynote speech che hanno mescolato riflessioni accademiche, battiti elettronici e chitarre distorte in un tripudio di sottocultura punk. L’edizione 2025 di “Feeling/No Feelings”, organizzata dai docenti Alfonso Amendola, Linda Barone e Giorgio Sica, ha confermato l’Università degli Studi di Salerno come un vero e proprio covo di rivolte intellettuali, unendo ospiti internazionali e un pubblico eterogeneo in un mix esplosivo di analisi critica e divertimento sfrenato. Svoltosi in location suggestive come Palazzo Fruscione e la Chiesa dei Morticelli, l’evento gratuito ha attirato studenti, ricercatori e curiosi, dimostrando che il punk non è morto, ma sta scalciando più forte che mai.
Gli interventi accademici hanno esplorato le traiettorie ribelli del punk e post-punk nei campi del cinema, musica, televisione e politica, con professori e giovani studiosi che hanno trasformato il campus in un’arena di idee controcorrente. Non un semplice raduno, ma un festival culturale che ha fuso memoria storica, sperimentazione e performance, creando un ponte tra didattica e puro caos sonoro.
“Siamo estremamente soddisfatti della risposta del pubblico e dell’impatto culturale generato da questa edizione che ha rappresentato, di fatto, un’evoluzione significativa nel percorso di Feeling/No Feelings, consolidando il nostro obiettivo di creare un laboratorio critico permanente in cui il punk non sia solo oggetto di studio, ma stimolo vivo per un pensiero divergente e contemporaneo. La straordinaria partecipazione, la qualità degli interventi e la sinergia con il territorio hanno superato ogni aspettativa. È stata un’occasione preziosa per creare connessioni autentiche tra generazioni, discipline e visioni culturali diverse. L’entusiasmo riscontrato ci motiva già a lavorare con energia alla prossima edizione, per continuare a rompere schemi e immaginare il futuro da una prospettiva laterale ma lucidissima”, hanno dichiarato gli organizzatori, evidenziando un evento che ha superato le aspettative in modo clamoroso.
Un tocco di genio è arrivato dal forte legame con il territorio salernitano, grazie alla collaborazione con l’associazione Tempi Moderni e la rassegna “Racconti del Contemporaneo”. La mostra “Lampi di genio” di Philippe Halsman ha ospitato l’atteso incontro con Irvine Welsh, autore del cult Trainspotting, che non si è limitato a chiacchiere letterarie. Nella serata clou, lo scozzese è salito in consolle alla Chiesa dei Morticelli per un dj set esclusivo, miscelando elettronica anni ’90, rock sperimentale, acid house e tracce originali della sua etichetta, con il supporto del collettivo Blam e le sue architette impegnate in rigenerazione urbana. Il risultato? Un’immersione di ritmo e cultura che ha fatto vibrare le antiche navate, unendo alta formazione e linguaggi alternativi in un cocktail che ha decisamente sconvolto lo status quo. Questo successo sfrenato di “Feeling/No Feelings” 2025 dimostra che la cultura underground non è solo viva, ma sta dettando legge, mescolando teoria e pratica in un evento che ha unito accademia e cittadini in un urlo collettivo contro la noia.
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