Napoli – Riciclavano i proventi dello spaccio di droga e del contrabbando per acquistare imbarcazioni da destinare al noleggio, servendosi di intestazioni fittizie e della complicità di una società operante a Nisida.
È quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli che, dopo tre anni di accertamenti, hanno smantellato un sistema ben rodato riconducibile al clan Troncone di Fuorigrotta, in sinergia con il gruppo Frizziero, attivo nella zona della “Torretta” a Chiaia.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ha portato all’emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare da parte del gip di Napoli, colpendo il cuore economico dei due sodalizi camorristici.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le imbarcazioni venivano acquistate con denaro illecito, poi intestate a prestanome e messe in attività attraverso una società formalmente regolare, ma usata di fatto per il riciclaggio. Sotto sequestro sono finite diverse unità nautiche, mentre la titolare dell’azienda e suo marito – un agente della polizia penitenziaria – sono stati raggiunti da un provvedimento di interdizione all’esercizio dell’attività imprenditoriale. L’uomo, secondo gli inquirenti, avrebbe ricoperto un ruolo da intermediario nei passaggi chiave dell’operazione.
Un nuovo filone investigativo che conferma ancora una volta la vocazione imprenditoriale dei clan, sempre più attenti a reinvestire nel mercato “pulito” i capitali generati dalle attività illecite.
Articolo pubblicato il giorno 15 Aprile 2025 - 16:17