Assoluzione con formula piena per A.R., imprenditore beneventano accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro.
Il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste, smontando così il quadro accusatorio costruito dalla Procura.
L’esito del processo: chiesti sei anni, ma la difesa ribalta tutto
Il processo si è svolto con rito abbreviato, con la difesa che ha condizionato il dibattimento all’ascolto di una testimonianza e l’accusa che ha puntato sull’acquisizione di una serie di prove documentali.Potrebbe interessarti
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La Procura aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Massimo Viscusi, ha condotto un’arringa articolata e minuziosa, riuscendo a smantellare il castello accusatorio.
Secondo l’accusa, l’imprenditore operava in settori leciti e illeciti, reclutando personale per intestazioni fittizie in cambio di denaro e riciclando ingenti somme di denaro di presunta provenienza illecita, con il fine di favorire il clan Mazzarella. Tuttavia, le argomentazioni della difesa hanno evidenziato l’infondatezza delle accuse, portando il giudice all’assoluzione definitiva.






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