Un nuovo inizio, una nuova sfida: Giacomo Raspadori si prepara a vivere un ruolo da protagonista nel Napoli di Antonio Conte, con la speranza di consolidare la sua crescita e ritagliarsi sempre più spazio.
L’attaccante azzurro, che ha saputo attendere con pazienza il suo momento, sembra ora al centro del progetto, soprattutto dopo l’introduzione del modulo 3-5-2 che lo vede affiancare Romelu Lukaku in attacco. Ai microfoni di Radio Crc, Raspadori ha parlato della nuova intesa con il bomber belga, sottolineando il potenziale della coppia.
“Io e Lukaku abbiamo caratteristiche che si completano, possiamo esaltarci a vicenda. Contro la Lazio è stata la prima partita insieme, ma possiamo migliorare ancora molto. Romelu è un punto di riferimento per tutti, sia in campo che nello spogliatoio. La sua struttura fisica e la qualità del suo gioco ci permettono di salire e trovare appoggi importanti. I numeri dimostrano quanto sia decisivo anche negli assist”.
Un’intesa che ha già dato i primi frutti: all’Olimpico, nel 2-2 contro la Lazio, ‘Jack’ ha firmato la rete del momentaneo pareggio, un gol che ha dedicato a due persone speciali: “L’ho segnato per mia figlia e per il piccolo Emanuele, un bambino che ho conosciuto in un hotel a Genova qualche mese fa. Gli avevo promesso che avrei esultato per lui ed è stato bello poter mantenere quella promessa”.
Da sempre considerato un attaccante duttile, Raspadori ha chiarito quale sia la posizione in cui si sente più a suo agio: “Da trequartista o seconda punta riesco a esprimermi al meglio, è il ruolo che mi valorizza di più sia per caratteristiche fisiche che tecniche. Giocare nella zona centrale del campo mi permette di dare il massimo”.
Nel suo percorso ha avuto la fortuna di essere allenato da grandi tecnici: da De Zerbi e Dionisi al Sassuolo, fino a Spalletti, Mancini e ora Conte. “Ognuno di loro mi ha insegnato tanto, sarebbe riduttivo descriverli con una sola parola. Sono stato fortunato a lavorare con tecnici di questo livello”, ha commentato.
Domenica il Napoli affronterà il Como, squadra rivelazione della stagione guidata da Cesc Fabregas. “Sono un avversario ostico, giocano un calcio propositivo e non si chiudono in difesa. Questo potrebbe lasciarci qualche spazio in più”, ha analizzato Raspadori. Fuori dal campo, l’attaccante azzurro è un uomo dai mille interessi: calciatore, studente, neo-papà. “Tutte le attività della mia vita si completano tra loro, mi aiutano a mantenere la mente sempre attiva”, ha spiegato.
Il suo idolo? “A livello internazionale ho sempre guardato al Kun Aguero, mentre in Italia il mio riferimento è stato Totò Di Natale”. Infine, un pensiero sulla città che ormai chiama casa: “Napoli ha tanti posti meravigliosi, ma il mio preferito è Posillipo. Lì passo il mio tempo con la mia ragazza e mia figlia, in tranquillità”.
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