Napoli, oltre 75% magistrati ha aderito a sciopero
È superiore al 75% l’adesione dei magistrati del Distretto della Corte d’Appello di Napoli allo sciopero contro la riforma della giustizia e la separazione delle carriere.
Il dato è stato fornito da Cristina Curatoli, presidente della Giunta esecutiva sezionale dell’Anm di Napoli, che ha organizzato questa mattina un incontro pubblico nella biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia di napoli “con l’obiettivo di spiegare le ragioni del dissenso della magistratura rispetto alla riforma costituzionale in cantiere sulla separazione delle carriere”.
Toga sulle spalle, coccarda tricolore in petto e in mano un volantino della Costituzione italiana. A Napoli i magistrati hanno risposto presente allo sciopero, su base nazionale, indetto dall’Associazione nazionale magistrati contro il progetto di riforma della separazione delle carriere, dello sdoppiamento del Csm con introduzione del sorteggio come metodo elettivo, e dell’istituzione dell’Alta Corte disciplinare.
La giornata di protesta si e’ aperta con l’assemblea tenutasi nella Biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia. Tra quanti hanno preso la parola anche lo scrittore Maurizio De Giovanni e il regista Andrea Segre.
Hanno fatto registrare la loro presenza anche molti magistrati in pensione, come l’ex ministro Luigi Scotti, l’ex procuratore generale Luigi Riello, l’ex capo della procura di Nola Paolo Mancuso, l’ex presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara. Presente all’assemblea anche il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri e il procuratore generale Aldo Policastro.
Assenti, invece, la presidente del Tribunale Elisabetta Garzo e la presidente della Corte d’Appello di Napoli Maria Rosaria Covelli. Al termine dell’assemblea, i magistrati si sono alternati in staffetta in alcuni articoli della Costituzione. Alla lettura dell’articolo 104 sull’autonomia e l’indipendenza della magistratura e’ seguito un lungo applauso.
A seguire, i magistrati hanno attraverso il Tribunale e hanno raggiunto l’ingresso principale dove sono rimasti diversi minuti in presidio mostrando la Costituzione. Poi alcuni magistrati sono stati impegnati in un volantinaggio al Centro direzionale: hanno diffuso l’opuscolo informativo contenente i punti della riforma e le ragioni della loro protesta.
“Abbiamo deciso di scioperare, aderendo a quella che e’ la forma di protesta piu’ forte, perche’ – e’ stato uno dei passaggi del discorso di Cristina Curatoli – riteniamo che il momento sia estremamente delicato e che siano in gioco dei principi fondamentali quali quelli dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, che non sono privilegi dei magistrati ma sono diritti di tutti i cittadini. Le priorita’ della giustizia sono tantissime, sicuramente non e’ una priorita’ quella di scalfire l’indipendenza della magistratura”.
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