“Non ci resta che ricordarti. Auguri Massimo”- Al Gambrinus festa con torta e dolci gratuiti per i 72 anni di Troisi. Borrelli fa gli onori di casa: “Napoletano doc, esempio, innovatore. Ha fatto scuola e deve servire da modello in un territorio dove si celebrano i tik-toker del degrado e della criminalità”
72 anni e non sentirli. Tanti, infatti, ne avrebbe compiuto oggi Massimo Troisi se il 4 giugno 1994 il riacutizzarsi dei problemi cardiaci non lo avesse portato via durante le riprese del Il Postino. Ma oggi Massimo per i napoletani, e non solo loro, è immortale ed eterno.
Per omaggiare e ricordare una delle massime espressione della napoletanità, stamattina al GranCaffè Gambrinus di Piazza Trieste e Trento a Napoli si è tenuto un evento, organizzato dal deputato Francesco Emilio Borrelli, dal conduttore de La Radiazza Gianni Simioli e da Massimiliano Rosati del Gambrinus, , per festeggiare i 72 anni del Massimo Troisi.
Per l’occasione sono stati distribuiti gratuitamente una torta, con su impressa una foto che ritrae l’indimenticabile autore di “Ricomincio da tre” e “Scusate il ritardo”, e diversi dolci. Tutto realizzato dalla pasticceria dello storico caffè.
“È stato un attore, un comico, un artista, un napoletano unico. Come raccontava lui, parlava, pensava e sognava in napoletano. Ha dato lustro ed onore alla sua terra, ha saputo raccontare le realtà dei suoni anni con ironia pungente. È stato un innovatore: con la sua tipica voce incerta e tremolante riuscì a sdoganare il napoletano portandolo in giro per il mondo e sul grande schermo rendendola una lingua universale comprensibile a tutti, anche a chi non avrebbe mai capito una sola parola della nostra lingua.
Ci riuscì puntano non sul lessico ma bensì sui suoni, quei suoni che ricordano e riportano emozionalmente e mentalmente nella nostra terra, suoni che, soprattutto, raccontano di emozioni e sentimenti universali. È proprio grazie a questa sua innata dote di trasmettere e divulgare sentimenti universali che Massimo rivoluzionò anche il concetto di comicità riuscendo a far ridere attraverso questi gesti e qui momenti quotidiani, così comuni e naturali che prima di lui erano sempre passati inosservati.
Massimo dovrebbe essere una costante per chi vive in questo territorio mentre troppo spesso si dà lustro e gloria a personaggi molto discutibili, tra cui i tik-toker del degrado e della criminalità. Noi puntualmente lo ricordiamo, come facciamo per tante altre glorie napoletane, come Pino Daniele, Luciano De Crescenzo, e abbiamo più volte proiettato i suoi film, che tutti dovrebbero conoscere. Ovviamente c’è sempre tristezza ed amarezza pensando alla morte prematura che però svaniscono se si concentra sul suo ricordo e sull’eredità che ci ha lasciato. È un modello da seguire. Ora non ci resta che sorridere ricordandolo” – le parole di Borrelli.
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