Casal di Principe. La difesa di Nicola Cosentino aveva richiesto una riduzione della pena, sostenendo un contrasto interpretativo riguardo al reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Questo contrasto emergeva dalle sentenze di due procedimenti chiave: il processo Eco5 e quello relativo all’indagine sul voto di scambio nelle elezioni locali, noto come Il Principe e la Scheda Ballerina.
In virtù di tale contrasto, era stata avanzata la richiesta di una riduzione di un anno della condanna complessiva, ma il tribunale ha rigettato l’istanza. Già nei mesi scorsi, la Corte di Cassazione aveva respinto un ricorso straordinario per errore di fatto, invocando l’articolo 625-bis del codice di procedura penale.
La difesa sosteneva che la Corte avesse commesso un errore nella valutazione degli atti, in particolare dell’ordinanza del 12 maggio 2021 e di altri documenti processuali fondamentali.
Cosentino aveva lamentato l’omessa acquisizione di 71 documenti ritenuti cruciali, presentati durante l’udienza del 28 aprile 2021 e corredati da una memoria esplicativa inviata tramite PEC il 4 maggio 2021. Tuttavia, anche questa linea di difesa non è stata accolta.
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