Nella foto la giovane vittima Corrado Finale e l'investitore Alfredo Taglialatela
Si è difeso Aurelio Taglialatela, ha cercato di spiegare che nella notte tra sabato e domenica scorsi non voleva investire lo scooter sul quale viaggiavano Corrado Finale e il suo amico.
Il giovane, accompagnato dai suoi difensori Luigi Poziello e Alfonso Vozza, è comparso stamane davanti al gip del Tribunale di Napoli per l’iterrogatorio di garanzia che si è svolto in carcere.
Aurelio Taglialatela, nipote del boss Castrese Palumbo, noto ‘o Svitapierno, è accusato di omicidio volontario (quello del 19enne Corrado Finale) e di tentato omicidio (quello di U.G.) che è il fidanzato della sorella.
E proprio per i dissidi con quest’ultimo che è maturato l’investimento che ha causato la morte di Corrado Finale. E’ infatti il fidanzato della sorella di Taglialatela. Relazione non approvata appunto dal giovane che si trova in carcere.
Ieri sera intanto c’è stata una marcia e una fiaccolata per le strade di Marano a cui hanno partecipato oltre mille persone con i familiari della giovane vittima Corrado Finale. Manifestazione che si è conclusa sul sagrato della chiesa.
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