Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante Cristiano Lucarelli, e Federico Apolloni sono stati condannati a tre anni e sette mesi di carcere per violenza sessuale di gruppo su una studentessa americana di 22 anni.
Altri tre amici coinvolti hanno ricevuto pene più miti: uno è stato condannato a due anni e otto mesi, e gli altri due a due anni e cinque mesi.
Il processo, concluso in primo grado con rito abbreviato, riguarda un episodio avvenuto tra il 26 e il 27 marzo 2022. Lucarelli e Apolloni erano stati posti agli arresti domiciliari nel gennaio dello scorso anno, per poi essere rimessi in libertà cinque mesi dopo.
Il giudice Roberto Crepaldi ha ordinato anche il versamento di una provvisionale di 50 mila euro alla ragazza, accogliendo in gran parte la richiesta del PM Alessia Menegazzo, ma riqualificando le imputazioni.
Per il caso più grave, ha contestato la violenza sessuale non per costrizione ma per induzione, ritenendo che il presunto stupro sia avvenuto approfittando dello stato di inferiorità della vittima, che aveva bevuto molto.
Per l’altro episodio, ha applicato una attenuante del “contributo di minima importanza” per i tre complici e riconosciuto attenuanti generiche a tutti e cinque gli imputati. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
Dopo la sentenza, Lucarelli Jr ha commentato su Instagram: “È una batosta, soprattutto perché speravamo di chiudere questa storia subito nonostante le difficoltà. Le cose spesso non vanno come dovrebbero. Sapevamo di non combattere con i fatti ma con un momento storico e la pressione dei media”.
L’avvocato Margherita Benedini, parte del pool difensivo insieme a Leonardo Cammarata, legale di Lucarelli e Apolloni, ha dichiarato: “Sono devastati perché sono ragazzi normali di 20 anni. È una sentenza che non condividiamo e difficile da capire. Dopo aver letto la ricostruzione del giudice, faremo ricorso”.
Secondo le indagini, la 22enne statunitense è stata avvicinata dai due calciatori, allora tesserati con il Livorno, e da altri tre amici fuori dalla discoteca ‘Il Gattopardo’ di Milano, per poi essere portata nell’appartamento di Mattia Lucarelli, dove sarebbe avvenuta la violenza.
Nel fascicolo sono presenti video dei presunti abusi trovati nei telefoni dei ragazzi, che hanno sempre respinto le accuse, ma che per inquirenti e investigatori testimoniano l’incapacità della ragazza di esprimere consenso.
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