Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, è al centro di un'indagine della Procura di Roma con l'accusa di autoriciclaggio. L'iscrizione nel registro delle indagini è avvenuta simultaneamente all'inizio dell'interrogatorio richiesto dallo stesso Gravina, il quale ha manifestato l'intenzione di "chiarire la sua posizione". L'inchiesta, collegata alla vicenda di Striano, ha sollevato interrogativi sulla possibilità di un coinvolgimento organizzato di un singolo ufficiale nella gestione deviata della situazione.
Il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, intervenuto in una commissione parlamentare antimafia sulla vicenda di Perugia, ha evidenziato che le condotte di Striano sembrano difficilmente riconducibili alla logica di una deviazione individuale.Potrebbe interessarti
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In risposta all'indagine in corso, Gravina ha fornito una serie di documenti, tra cui bonifici bancari, nella speranza di chiarire la sua posizione. Tuttavia, il futuro dell'indagine è ancora incerto, poiché resta aperta la questione della competenza territoriale. I pubblici ministeri dovranno decidere se mantenere il fascicolo a Roma o trasferirlo a Milano, dove Gravina ha acquistato un appartamento, o alla procura di Firenze, sede della Lega Pro coinvolta in presunti illeciti legati ai diritti televisivi.
In merito alle operazioni pre-investigative di Striano e Laudati su Gravina, il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha dichiarato in commissione parlamentare antimafia che "ci sono stati una serie di contatti con soggetti della Lazio, ma finché non si trova la prova non ci sono responsabilità". Ha aggiunto che dopo aver ascoltato Claudio Lotito a Perugia come persona informata sui fatti, si è ritenuto opportuno trasmettere gli atti alla procura di Roma. La vicenda continua a suscitare interesse e dibattito nella scena sportiva e giuridica.
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