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Napoli, omicidio del giovane pizzaiolo, chiesti 6 anni di carcere per uno dei complici di Valda

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Il procuratore antimafia Antonella Fratello ha richiesto sei anni di prigione per Rocco Sorrentino, accusato di detenere un’arma da fuoco dello stesso calibro di quella utilizzata per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo di 18 anni ucciso a Napoli sulla spiaggia la notte del 19-20 marzo.

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La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria nel processo con rito abbreviato davanti al giudice Chiara Bardi. La difesa dell’imputato si terrà il 18 marzo. Sorrentino è stato individuato attraverso intercettazioni in cui viene rivelata la sua detenzione dell’arma e la volontà di sottrarla ai controlli della polizia.

Insieme a lui e Francesco Pio Valda sono stati arrestati anche altri complici, inclusa la sorella del presunto assassino, lo zio e la nonna. Altre persone coinvolte sono amici del presunto pistolero, figlio di Ciro Valda, affiliato al clan Cuccaro.

La tragedia è iniziata con una rissa tra giovani appartenenti a clan rivali, scaturita da una banale lite per un paio di scarpe firmate. Diversi colpi di pistola sono stati sparati, uno dei quali è stato fatale per Maimone.

Valda è stato poi caricato in un’auto e fatto scappare dai suoi amici, che hanno anche fatto sparire l’arma usata per il delitto.

Il legale della famiglia Maimone, Sergio Pisani, ha dichiarato: “Condividere i fini ed agevolare l’associazione vuol dire anche assumersi il rischio delle conseguenze ed in questi termini abbiamo basato la richiesta di risarcimento”.


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