“Giustizia per Fulvio” è il grido che unisce la madre di Fulvio Filace, Rosaria Corsaro, e l’Università Federico II di Napoli, dove il giovane studente 25enne sarebbe stato laureato in Ingegneria meccanica per l’energia e l’ambiente se non fosse stato per la tragica esplosione di un’auto sperimentale sulla tangenziale di Napoli lo scorso giugno.
Commozione e dolore hanno pervaso l’aula gremita di studenti durante la cerimonia di conferimento della Laurea alla memoria di Fulvio. A pochi giorni dalla tragedia, che ha stroncato la vita di Fulvio e della ricercatrice Maria Vittoria Prati, ancora molte domande rimangono senza risposta.
“Noi cerchiamo giustizia perché sicuramente qualcosa non ha funzionato”, denuncia la madre di Fulvio. “E’ inaccettabile perdere un figlio, e perderlo così”. Il rettore dell’Università, Matteo Lorito, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ha promesso di andare fino in fondo: “I ragazzi vengono da noi per essere accompagnati e lanciati verso il futuro, non certo per trovarsi in situazioni come questa.”
L’Università si costituirà parte civile in un eventuale processo per fare luce sulla tragedia. “Se ci sono responsabilità andremo fino in fondo”, ha affermato il rettore. “Saremo con la famiglia. Anche noi siamo parte lesa: era ed è un nostro studente”.
Il ricordo di Fulvio è stato affidato alle parole del suo tutor, Fabio Bozza, che lo ha descritto come un appassionato di motori e un lavoratore attento. Giuseppe Mazzucco, rappresentante degli studenti, ha ricordato il suo “sorriso affettuoso”.
La madre di Fulvio ha consegnato un segnalibro con una frase del figlio: “Un uomo si giudica dalle sue opere e ciò che facciamo in vita riecheggia per l’eternità”.
La morte di Fulvio è una ferita profonda per la famiglia, l’Università e l’intera comunità. La speranza è che la giustizia faccia il suo corso e che la memoria di Fulvio sia onorata attraverso il proseguimento dei suoi sogni e delle sue passioni.
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