Napoli, lutto alla Federico II: morto il professore Luigi Califano

Napoli. E' scomparso improvviaamente il professore Luigi Califano docente...
I DETTAGLI

Una condanna e tre assoluzioni per il caso della bancarotta del Palermo

SULLO STESSO ARGOMENTO

La quarta sezione del tribunale di Palermo ha emesso una condanna di 4 anni e 4 mesi nei confronti del commercialista di Gallarate (Varese), Anastasio Morosi. Questi è stato ritenuto colpevole di reati connessi alla bancarotta del Palermo Calcio, durante il lungo periodo in cui la squadra è stata guidata dal patron Maurizio Zamparini. Gli altri tre imputati, due individui e la curatela della società “Us Città di Palermo”, dichiarata fallita, sono stati invece assolti.

PUBBLICITA

La sentenza, pronunciata dal collegio presieduto da Bruno Fasciana, ha scagionato coloro che erano accusati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e false comunicazioni agli organi di vigilanza sulle società calcistiche, come la Covisoc. Tra gli assolti figurano la ex segretaria del gruppo Zamparini, Alessandra Bonometti, uno dei sindaci della società, Enzo Caimi, e la curatela del Palermo in quanto persona giuridica (i curatori, Calogero Pisciotta e Gabriele Palazzotto, non erano coinvolti nel processo).

Per Maurizio Zamparini, il reato è stato estinto a seguito del suo decesso avvenuto il 1° febbraio 2022. Le assoluzioni sono state emesse con la formula “perché il fatto non sussiste”. In un giudizio separato, era già stato assolto anche il commercialista ed ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, il quale, nel 2017 e per un breve periodo, aveva ricoperto la carica di numero uno della società. La sentenza a lui relativa (in cui rispondeva di reati minori) è già definitiva.

Il caso ruotava attorno alla Mepal srl, una società nata per la commercializzazione dei prodotti del Palermo Calcio. Zamparini era amministratore di fatto di questa società, che, secondo l’accusa, sarebbe stata utilizzata come una sorta di cassaforte per proteggere la società dalle procedure esecutive dell’erario, ammontanti a milioni di euro. Gli inquirenti sostenevano che fossero stati simulati finanziamenti e operazioni eseguite dalla Mepal attraverso una serie di società, tutte riconducibili alla “galassia Zamparini”, in quanto legate a familiari o persone di fiducia estrema dell’ex presidente.


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

facebook

CRONACHE VIDEO


ULTIME NOTIZIE

IN PRIMO PIANO

googlenews
PUBBLICITA