Arzano. Scacco matto al clan della 167: sfrattata dai carabinieri la moglie del boss Giuseppe Monfregolo.
Comune ancora inadempiente sugli sfratti avviati dall’ufficio Patrimonio e ufficio tecnico nonostante uno degli occupanti abusivi sia proprio la madre del boss in carcere.
A seguito delle attività investigative poste in essere dai militari della tenenza di Arzano – su delega dall’Autorità giudiziaria -, è stato reso esecutivo lo sfratto di un alloggio, abusivamente occupato dalla moglie del boss Giuseppe Monfregolo, ritenuto a capo dell’omonimo cartello criminale e in collegamento con l’influente clan Amato-Pagano che sul territorio può ancora contare su uomini fidati da poco scarcerati quali Romano, Belgiorno e i fratelli Gambino.
Un lavoro certosino di intelligence partito con il censimento e l’avvio contestuale delle indagini per il monitoraggio delle case abusivamente occupate da esponenti della camorra nel rione popolare della ”167″ di via Colombo.
Quartiere noto per essere balzato alle cronache in quanto ritenuto il simbolo del clan. Alloggi che prima della faida scoppiata tra i Cristiano e i Monfregolo con tanto di morti ammazzati e sparatorie, erano abitati dal clan Cristiano “cacciato” dopo la sconfitta.
E così che, gli uomini dell’Arma hanno bussato alla porta della consorte del boss – appena qualche mese fa convolata a nozze nel carcere di Nuoro con Monfregolo – e, con il provvedimento alla mano della Procura della Repubblica di Napoli Nord, lo hanno reso esecutivo liberando di fatto l’appartamento.
Lo sfratto segue di qualche settimana quello eseguito sempre dai carabinieri della locale tenenza, a conseguimento di precedenti indagini e su mandato dell’Autorità Giudiziaria nei confronti di occupanti abusivi che avevano trasformata una sala condominiale in appartamento.
Vincenzo Angrisani
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 12 Febbraio 2024 - 18:32

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