Napoli, la sorella di Ornella Pinto: “Ora potrò adottare mio nipote”

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“Dopo questa sentenza, potrò adottare mio nipote”. È scoppiata in lacrime, in aula, Stefania Pinto, la sorella di Ornella, la docente di 39 anni uccisa il 13 marzo 2021 con 13 coltellate a Napoli davanti al figlio di 3 anni.

“Per quanto dura possa essere stata la pena, la vera condanna è nostra e del bambino, che dovrà crescere senza la madre: vive con me e adesso, dopo la sentenza di secondo grado, procederò all’adozione”.

Per il suo ex compagno Pinotto Iacomino oggi è arrivata la conferma della condanna all’ergastolo e alla perdita della potestà genitoriale. La sorella, in qualità di tutrice del bimbo, ora potrà chiedere l’adozione, poiché per la prima volta in Italia il papà ha perso la potestà genitoriale già in primo grado.

Assistita dagli avvocati Mino Capasso e Valeria Pessetti, Stefania Pinto si è costituita parte civile al processo nei confronti di Iacomino e sta seguendo tutto l’iter in sede civile anche per l’adozione del bambino, che oggi ha 6 anni e che fu svegliato quella tragica notte dalle urla strazianti di sua madre Ornella, accoltellata a morte dall’assassino.

A Stefania è stata riconosciuta una provvisionale in qualità di tutrice del bambino. A processo, accanto alla famiglia Pinto si è costituita parte civile anche la Fondazione Polis con gli avvocati Celeste Giliberti e Gianmario Siani.

    “Gli ho dato e continuerò a dargli tutto l’amore possibile”, ha detto ancora Stefania Pinto che, come deciso dalla corte di assise di appello di Napoli, ha anche ottenuto una provvisionale da 180mila euro per il bimbo datogli in affidamento poco dopo l’omicidio.

    Già in primo grado, un caso più unico che raro, il giudice del tribunale dei minorenni di Napoli, ha revocato la patria potestà, accelerando così il percorso che porta Stefania all’adozione. “E’ innaturale – ha concluso Stefania – perdere, contemporaneamente, l’affetto materno e anche il padre, a cui oggi è stata confermata la condanna all’ergastolo”.

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