L’europarlamentare e segretario del Movimento Equità Territoriale: “Governo investa su un servizio che serve 25 milioni di passeggeri l’anno. Dove sono il Pnrr e i fondi per infrastrutture al Sud?”
“Quello che il governatore De Luca osò una volta addirittura definire “miracolo Circumvesuviana”, è diventato un fenomeno di folklore, oltre che un’autentica calamità su rotaie che mette ogni giorno a repentaglio la vita di migliaia di persone, tra pendolari, studenti e turisti.
Da ispiratrice di barzellette e pagine social satiriche, la linea ferroviaria più importante della Campania è oramai un veicolo di rischio e stress.Potrebbe interessarti
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Al terzo episodio consecutivo finito in un’inchiesta della Procura di Napoli, si aggiungano poi le oltre mille corse soppresse in media ogni anno e le centinaia di casi di avaria, guasti e incendi, con ritardi che raggiungono picchi di un’ora e mezza”.
Lo denuncia l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini. “Il rapporto Pendolaria di Legambiente - ricorda Pedicini - anche quest’anno ha conferito alla Circumvesuviana la maglia nera tra le linee ferroviarie in Italia. E non è un caso se negli ultimi dieci anni in Campania il 43,9% dei cittadini ha preferito l’auto privata al trasporto pubblico locale.
Al cospetto di un tale disastro, ci si aspetta che si proceda all’azzeramento del management e al commissariamento di Eav, prevedendo forti investimenti. Dove sono il Pnrr e i fondi per le grandi opere e le infrastrutture al Sud? A cose servono queste risorse, se non per potenziare servizi come la Circumvesuviana, che serve oltre 25 milioni di passeggeri l’anno?”.






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