A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gian Piero Ventura.L'ex ct della Nazionale italiana è intervenuto nel giorno della presentazione di Rudi Garcia come nuovo allenatore del Napoli.
Ventura fu il primo allenatore a fermare la Roma di Garcia nel 2013 con il Torino.
"L’addio di Spalletti?La squadra era assolutamente competitiva e giocava divertendosi, era il massimo che un allenatore potesse pretendere.
Ci saranno dei motivi dove è impossibile sindacare non mettendosi dentro.Mi metto nei panni di un tifoso napoletano, è un peccato perché quando si crea quell’alchimia tra squadra, società e allenatore è un peccato interrompere perché il Napoli ha vinto lo scudetto e ha il rammarico di non aver potuto proseguire in Champions".
"È stato sfortunato a perdere Osimhen, Simeone e Raspadori, senza quei problemi sarebbe potuto arrivare in fondo.
Quando cambi allenatore è evidente che qualche modifica verrà apportata perché il nuovo tecnico avrà il suo modo di vedere il calcio.L’augurio da tifoso del calcio è che anche se dovesse cambiare qualcosa, rimanga lo spirito e la voglia di giocare che ha fatto vedere il Napoli quest’anno".
Ventura: "Vi racconto di quando fermai la Roma di Garcia"
"Quando fermai Garcia nel 2013?
Credo che la Roma di Garcia sviluppasse tematiche leggermente diverse rispetto al Napoli.Potrebbe interessarti
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Giocava nell’aggressione alle spalle e non con un calcio ragionato come quello del Napoli quest’anno.Oggi Garcia in una squadra che ha sfiorato la perfezione quest’anno, quindi portare nuove idee è un fatto complicato.
Il calcio fa parlare chiunque quindi si può dire tutto il contrario di tutto, adesso l’unica cosa è l’augurio che dicevo prima che qualsiasi modifica non vada a tarpare le ali, ma a migliorare i risultati, cosa difficile perché il Napoli ha sfiorato la perfezione come dicevo prima.Credo che Garcia abbia stimoli enormi, ma ha preso un prodotto talmente perfetto che spero riesca a mantenerlo tale".
"Dopo quella fatidica gara Garcia si arrabbiò perché esultai al gol di Cerci e secondo me non meritavamo di perdere.
E lui disse ‘come mai quando fa gol alla Juventus non esulta e quando fa gol contro di noi sì?’.Sono cose che fanno parte del calcio.
Quando si è parlato di Conte e Gasperini in chiave Napoli mi sembrava strano per la struttura di squadra diversa da quella del Napoli.Era impensabile cambiare il modulo togliendo giocatori come Lobotka e Kvaratskhelia".
"Il problema è come viene sviluppato il gioco.
Un giocatore in due modi di interpretare può sviluppare tematiche differenti e produrre di più o di meno.Garcia ha un impegno per cui va aiutato e supportato perché non è facile migliorare il Napoli anche se ci sarà sicuramente un po’ di mercato per alzare l’asticella.
Era talmente codificato tutto che sono equilibri delicati che vanno analizzati con calma e oleati più che cambiati".







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