Napoli, “Il mostro ha gli occhi azzurri”: il libro sul delitto di Ponticelli che ha ispirato la docu-serie per la Tv

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Violenza e abusi sui minori, l’impegno di istituzioni, scuole, associazioni e media per contrastare una delle piaghe più allarmanti della nostra società.

È questo l’argomento del dibattito promosso dalla Fondazione Guida alla Cultura – Ente del Terzo settore in collaborazione con il Comune di Napoli, che si svolgerà venerdì 30 giugno, alle ore 17, presso la Casina Pompeiana (all’interno della Villa Comunale), alla Riviera di Chiaia.

Il tema sarà al centro del libro “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” di Giuliana Covella (Guida Editori). A discuterne con l’autrice, che interverrà insieme all’editore Diego Guida, saranno il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, autore della prefazione; Hilarry Sedu, avvocato penalista; Stefania De Francesco e Alessandro Incerto, attori che cureranno le letture del volume. Modera il direttore de “Il Mattino” Francesco de Core.

IL LIBRO

Ponticelli (Napoli), 3 luglio 1983: nell’alveo Pollena, un torrente in secca, vengono rinvenuti i cadaveri di due bambine, Nunzia Munizzi di 10 anni e Barbara Sellini, di 7. La perizia medico-legale rivelerà che le due amichette sono state violentate, pugnalate a morte e bruciate. L’Italia intera è scossa da quel massacro.

    All’inizio gli inquirenti concentrano i sospetti su un maniaco del luogo. Ma ai primi di settembre il colpo di scena: i “mostri” vengono individuati in tre giovani incensurati, Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. Senza alcuna prova che ne dimostri la colpevolezza ma solo in base alle accuse, più volte ritrattate davanti ai giudici, di un supertestimone costretto a dichiarare il falso da un pentito di camorra, i tre ragazzi vengono condannati all’ergastolo.

    Pena confermata in tre gradi di giudizio. Dopo 27 anni di carcere i tre uomini tornano liberi per buona condotta e oggi, a distanza di 40 anni, continuano a rivendicare la loro estraneità ai fatti.

    Ma chi era l’assassino delle due bimbe? Un sadico? Un camorrista con “insane” voglie? Chi si voleva proteggere? Qual è stato il ruolo della camorra nella vicenda? A 11 anni dalla prima edizione che ha ispirato una docu-serie per la tv in quattro puntate andata in onda lo scorso aprile, “Il mostro ha gli occhi azzurri – Il delitto di Ponticelli” di Giuliana Covella mira a far luce sul caso, oggi tornato alla ribalta nazionale grazie all’interesse della politica e alla nuova richiesta di revisione che Ciro, Giuseppe e Luigi chiedono per dimostrare la loro innocenza.

    L’AUTRICE

    Giuliana Covella, classe 1972, giornalista professionista dal 2009, laureata in Lettere Moderne all’Università Federico II, con una tesi in Storia del teatro moderno e contemporaneo, dopo aver conseguito un master in Realizzazione e gestione di contenuti editoriali con Il Denaro e l’AIE, ha iniziato a scrivere per il quotidiano Napolipiù, proseguendo con Il Roma, Metropolis e Il Mattino, dove attualmente si occupa di cronaca, cultura e spettacoli.

    Ha scritto per i settimanali Gente e IO Donna ed è autrice di quattro libri ispirati a casi di cronaca nera e giudiziaria (“Otto centimetri di morte”; “L’Uomo nero ha gli occhi azzurri” sul delitto delle bimbe di Ponticelli, che nel 2012 fu allegato alla domanda di revisione del processo dall’ex giudice Ferdinando Imposimato;

    “Fiore…come me”, su 10 storie di femminicidio e la prefazione del magistrato Raffaele Cantone; “Rapido 904 – la strage dimenticata”); è stata inoltre insignita di numerosi riconoscimenti per l’impegno civile e la legalità: tra gli altri, Premio Teresa Buonocore; Premio Campania Terra Felix; Premio Pippo Fava/Uniti per la Legalità; Premio Franco Landolfo; Premio Paolo Borsellino; Premio Candelaio; Premio Megaris; Premio Carlo La Catena.



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