Spesso capita di sentire che alcune persone non ricevono dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale la somma che avrebbero dovuto ricevere come pensione. I motivi degli errori da parte dell’INPS possono essere molteplici, come ad esempio errori nel conteggio delle settimane lavorate, oppure nelle maggiorazioni relative a invalidità, ecc. In altri casi, invece, non vengono considerati i versamenti effettuati durante gli anni di lavoro, o vengono conteggiati in maniera errata. Insomma, non è facile stabilire a priori quale possa essere il motivo dell’errato pagamento. In ogni caso, è possibile precisare una cosa, qualsiasi errore commesso dall’INPS non preclude al soggetto interessato di agire e far valere i propri interessi. Le problematiche possono derivare dall’INPS, ma è frequente anche che gli errori siano dovuti alle pratiche amministrative. È risaputo, infatti, che nel nostro Paese esiste una fittissima burocrazia che rende davvero semplice commettere errori, anche nel calcolo della pensione. In ogni caso, è possibile richiedere il rimborso della pensione dovuta, indipendentemente da chi ha commesso lo sbaglio.
Come controllare la correttezza della pensione?
Giunti a questo punto potrebbe ci si potrebbe chiedere come fare a capire se la pensione che si riceve sia inferiore a quella che si dovrebbe ricevere.Potrebbe interessarti
Cosa fare in caso di errori?
Se effettivamente l’INPS ha sbagliato il calcolo della pensione, è necessario presentare ricorso agendo il prima possibile. Per far ciò, ci si può rivolgere al patronato oppure agire in autonomia mediante il sito dell’INPS. In ogni caso, c’è un periodo di tempo pari a 90 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento per presentare il ricorso, mentre in alcuni casi il tempo limite è di soli 30 giorni. È fondamentale allegare tutta la documentazione posseduta per dare supporto alla segnalazione: l’estratto conto, le CU, i modelli PA04, ecc.







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