Portici, investono un passante con lo scooter e scappano: denunciati

SULLO STESSO ARGOMENTO

A Portici i Carabinieri della locale stazione hanno denunciato per omissione di soccorso e lesioni personali gravi due persone di 18 e 22 anni.

Le indagini dei carabinieri coordinati dall’Autorità giudiziaria hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due indagati – originari di Ercolano e Portici – che nel pomeriggio dello scorso 4 marzo, mentre stavano percorrendo vicolo Sant’Antonio in sella a uno scooter, avrebbero investito un 42enne del posto che stava attraversando la strada.

Alla vittima non fu prestato soccorso e gli investitori fuggirono lasciando a terra il pedone che, trasferito dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Maresca, riportò ferite alla testa, al naso e alla bocca per una prognosi di 10 giorni.



    Le indagini dei carabinieri hanno permesso di rintracciare e sequestrare lo scooter in questione e gli indumenti utilizzati nel momento dell’investimento.

    Sempre a Portici i Carabinieri sono stati impegnati anche in un blitz anti-droga dove a finire in manette è stato il 52enne Mario Nordino. L’uomo, del posto e già noto alle forze dell’ordine, è stato sorpreso e bloccato all’incrocio tra via Immacolata e via Palizzi mentre cedeva una dose di cocaina ad un “cliente”.

    Per l’acquirente la segnalazione alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti mentre l’arrestato è in attesa di giudizio.



    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui


    LEGGI ANCHE

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

    L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE