Simone Inzaghi
Simone Inzaghi incassa la fiducia dalla dirigenza e dalla proprietà dell’Inter, ma serve una rapida inversione di marcia rispetto all’andamento delle ultime settimane.
La sconfitta contro il Bologna ha riaperto ferite che sembravano già chiuse, facendo riaffiorare anche problemi che in molti pensavano che Lukaku e compagni avessero messo definitivamente alle spalle. Sul banco degli imputati è finito così il tecnico, tornato sotto i riflettori dopo l’ennesima gara deludente in campionato.
È stato così l’ad Giuseppe Marotta, intervistato da Sky Sport, a rendere pubblico il pensiero della società.
“Il percorso di questi anni è soddisfacente, ma la squadra e l’allenatore devono fare di più per risolvere il problema della continuità. Noi, come società, siamo sempre pronti a supportarli, ma sta a loro ad Appiano, in un confronto diretto, trovare il rimedio a questa problematica”, le parole del dirigente interista.
“Abbiamo fatto bene nelle coppe, ma l’obiettivo più ambito è lo scudetto – ha aggiunto Marotta -. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all’allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l’obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions”.
“Il nostro obbligo è dare soddisfazione ai tifosi. Inzaghi è un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata”, ha concluso.
Troppo altalenante, infatti, il rendimento dei nerazzurri nelle ultime settimane. Alla vittoria col Napoli è seguito il pareggio con il Monza, al trionfo in Supercoppa contro il Milan un ko interno con l’Empoli, al successo nel derby di campionato lo 0-0 in casa della Sampdoria e, infine, all’1-0 contro il Porto la sconfitta di Bologna.
Trasformando, così, un distacco di 8 punti dal Napoli capolista dopo lo scontro diretto del 4 gennaio in un -18 pesantissimo in classifica ad oggi, nel giro di poco più di 50 giorni. Le sconfitte intanto sono salite a 7 complessive in campionato, mai così male dal 2016/17 quando sulla panchina interista si alternarono De Boer, Pioli e Vecchi.
Non c’è aria di ribaltone, tuttavia, anche perché Inzaghi ha un contratto pesante fino al 2024 e l’Inter comunque resta in corsa per la Coppa Italia e per andare avanti ancora in Europa.
Ma la qualificazione alla prossima Champions League è fondamentale e non centrarla potrebbe mettere la parola fine all’avventura milanese del tecnico a fine stagione, tanto che si fa già il nome di Thiago Motta per il futuro.
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