Dopo 14 anni su disposizione della Procura antimafia di Napoli la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di: Vincenzo Cece detenuto presso la Casa Circondariale di Asti e Domenico Amitrano, detenuto presso la Casa Circondariale di Catanzaro.
I destinatari sono gravemente indiziati dell’omicidio a colpi d’arma da fuoco di Pasquale Palermo, di 59 anni consumato il 6 febbraio 2009 in piazza Aprea angolo via Cupa San Pietro.
Le indagini, svolte con attività tecniche e sviluppando le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di inquadrare l’omicidio di Pasquale Palermo come frutto della determinazione assunta dai vertici del clan Sarno, attivo nella zona orientale di Napoli.Potrebbe interessarti
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Pasquale Palermo ucciso perché si temeva potesse pentirsi
L’intento era quello di punire la vittima, affiliata al medesimo clan, per aver venduto in maniera arbitraria alcune armi da fuoco che avrebbe dovuto custodire, nonché per impedire l’eventualità che transitasse nell’avversario clan De Luca Bossa o che in ogni caso intraprendesse un percorso di collaborazione.
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