E’ stato trasferito da Poggioreale in un carcere calabrese, Pietro Ioia (nella foto), ex garante dei detenuti per il Comune di Napoli.
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Ioia era stato arrestato martedì mattina con l’accusa di aver introdotto nella casa circondariale di Napoli Poggioreale stupefacenti e telefonini in cambio di soldi. Una decisione inevitabile, dettata soprattutto da ragioni di sicurezza e opportunità.
L’ex narcotrafficante di Forcella, che si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip ha presentato ricorso al tribunale del Riesame, attraverso il suo legale, Massimo Minieri.
“Per me sempre 600 euro” è questa la frase intercettata dai carabinieri che hanno condotto l’indagine sull’introduzione di droga e cellulari in carcere da Pietro Ioia e dal suoi complici. In maniera particolare Massimiliano Murolo e dalla compagna Sonia Guillari.
Erano loro infatti ad acquistare i cellulari da far arrivare ai parenti detenuti a Poggioreale attraverso il l’ex garante insospettabile.
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L’ex garante poteva entrare a Poggioreale grazie alle sue funzioni istituzionali e consegnava la merce a Nicola Donzelli e Vincenzo Castello detto “Mamozio”. A quel punto Ioia usciva di scena- come riporta Il Roma- mentre cominciava nel carcere il traffico della droga, attribuibile secondo gli investigatori a Donzelli e ad Antonio De Maria. Il garante non vi partecipava, anche se i carabinieri sospettano che ne fosse a conoscenza.
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