Intossicazione da mandragora, individuato il produttore

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La verdura contaminata è partita dall’Abruzzo ed è arrivata nei mercati di Napoli e della Campania.

Dagli ultimi aggiornamenti trasmessi all’assessore alla Salute del Comune di Napoli Vincenzo Santagada, dal Caan (centro agro alimentare di Napoli) risulta individuato il vettore che ha regolarmente acquistato, da un produttore abruzzese, della provincia de L’Aquila, dei bancali di spinaci, a quanto pare contaminati dalla mandragora.

Grazie alla collaborazione dello stesso operatore, è stato possibile tracciare, insieme ai carabinieri e all’Asl Napoli 2, la catena degli acquisti e identificare la merce potenzialmente contaminata ancora presente al Caan, prontamente posta sotto sequestro. Adesso le autorità competenti stanno lavorando per individuare la merce presente nei punti vendita esterni al Centro.



    I Nas e i carabinieri territorialmente competenti sono riusciti a ricostruire la filiera della commercializzazione di un ingente quantitativo di spinaci freschi sfusi e senza lavorazione acquistati da un vettore campano.

    Intossicazione da mandragora, la merce venduta dalla provincia de L’Aquila è arrivata a Pozzuoli e nell’area flegrea

    Il bancale e’ stato poi rivenduto a diversi commercianti di ortofrutta di Pozzuoli, dell’area flegrea e di altri centri campani. Identificata anche la merce potenzialmente contaminata ancora presente al Caan, posta ora sotto sequestro come tutto il resto del lotto che e’ stato possibile ritirare dal mercato in queste ore.

    Adesso gli investigatori stanno lavorando per individuare la merce presente nei punti vendita esterni al Centro. Il produttore abruzzese e’ stato anche sentito dai militari dell’Arma, che ora analizzano tutti gli elementi utili per comprendere come la mandragora si arrivata negli spinaci preparati per essere venduti al Cann.

    Al momento, non ci sarebbero provvedimenti a carico del produttore, ma si cerca di ricostruire tutti gli aspetti della vicenda e di recuperare l’intera partita di merce ‘inquinata’.

    “Siamo tuttora a disposizione, come sempre fatto, degli inquirenti e delle autorità sanitarie per fornire ogni tipo di collaborazione atta a tutelare la salute dei consumatori”, hanno detto i componenti del Consiglio di amministrazione del Centro agro alimentare di Napoli.

    Le indagini stanno consentendo di individuare tutti i grossisti e i rivenditori che hanno acquistato la merce, in modo da ritirarla dalla vendita a scopo precauzionale. Anche il Comune di Napoli ha invitato alla prudenza invitando “i cittadini a non consumare spinaci freschi, ma solo surgelati fino alla definizione della questione”.

    Dai medici di famiglia, invece, è arrivato un invito a rivolgersi ai propri sanitari di riferimento in caso di sospetta intossicazione. “Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione tra Napoli e provincia, dove si stanno registrando diversi casi di sospetta intossicazione da mandragora.

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    È importante ricordare ai cittadini che, in caso di una sospetta intossicazione, è bene consultare il proprio medico di famiglia, e – hanno sottolineato Luigi Sparano e Corrado Calamaro, Fimmg Napoli – proprio il medico di famiglia provvederà, se necessario per una sintomatologia importante, a consigliare un accesso al pronto soccorso”.

    “I campanelli d’allarme sono quelli classici di una grave azione neurotossica, quindi un’eventuale e inspiegabile sonnolenza, confusione mentale, tachicardia, vista annebbiata, secchezza delle fauci, nausea, vomito, aumento della temperatura corporea”, hanno ricordato i medici.


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