M5S Castellammare: “Soddisfatti per la riapertura della stazione di Gragnano. Adesso a lavoro affinché la città recuperi la vocazione turistica”

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Castellammare. “Il Sud è l’area del Paese da cui si attende maggiore sviluppo, in termini di investimenti e di capacità di spesa delle progettualità, affinchè si traducano realmente in fase esecutiva. La sottoscrizione del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per l’area Vesuvio-Pompei-Napoli è un’ottima notizia, perché include anche la riapertura della stazione di Gragnano”: a sottolinearlo gli esponenti del M5S di Castellammare.

“Il Pnrr e gli altri Fondi europei e nazionali saranno determinanti per ridisegnare infrastrutture e i servizi – commentano gli attivisti – Il progetto messo in campo come Movimento 5 Stelle e sostenuto dalla deputata Teresa Manzo insieme ai comitati e alle associazioni del territorio, prevede la riattivazione della linea ferroviaria che congiunge la città della pasta con Castellammare e, da lì, con Torre Annunziata e Napoli”.

Garantire la nuova linea ferroviaria significa snellire il traffico veicolare, abbattere lo smog, garantire ai pendolari un trasporto pubblico all’altezza, con ricadute positive sul turismo. Significa valorizzare la nostra storia, rientrando nei grandi circuiti dell’offerta turistica, riscoprendo attraverso i tour esperenziali i percorsi enogastronomici di Gragnano con i suoi pastifici e la valle dei Mulini, oltre agli scavi di Stabiae che sarebbero raggiungibili con una fermata intermedia.



    “Il progetto di sviluppo che immaginiamo per la città di Castellammare è molto più ampio – insistono gli esponenti pentastellati – In primis il ripristino delle Antiche Terme e del Parco delle Acque, che hanno subìto un forte arresto, penalizzate anche dal recente crac. Ben 28 sorgenti termali diverse per proprietà organolettiche, riconosciute già in età romana, ma abbandonate all’incuria. Un patrimonio straordinario della città: occorre ripristinare la funzionalità dell’intero complesso, rigenerare le aree verdi, valorizzare e riattivare le mescite storiche con un restyling dell’impianto.

    Altro aspetto fondamentale è assicurare la sicurezza, implementando un servizio di videosorveglianza che faccia da deterrente agli episodi di vandalismo o micro-criminalità. Anche la Reggia di Quisisana, a Castellammare di Stabia, costruita nel XIII secolo dagli Angioini necessita di un restauro della facciata e della riqualificazione dei boschi”.

    “Solo recuperando la sua vocazione turistica originaria, declinata in ricerca del benessere collegata alle acque termali, e lavorando in sinergia sul decoro urbano, Castellammare potrà recuperare il suo ruolo cardine tra i grandi itinerari della Campania, consapevole del suo valore. Questo sarà possibile solo con finanziamenti mirati e capacità di spesa. Non possiamo perdere un’occasione straordinaria come le risorse europee e nazionali”, concludono.


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