Cronaca

Studente morto a New York, in centinaia a funerali

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Quando la bara di colore chiaro e’ stata portata all’esterno della chiesa, la pioggia ha smesso di cadere e in cielo sono stati lanciati palloncini bianchi.

Un lungo applauso ha accompagnato l’ultimo saluto a Claudio Mandia, il diciassettenne di Battipaglia trovato senza vita, alla vigilia del suo diciottesimo compleanno, in un college di New York la scorsa settimana. Centinaia le persone, tra familiari, amici, compagni di scuola, i sindaci di Battipaglia e di Eboli, che, questa mattina, hanno partecipato alla cerimonia funebre nella chiesa di Santa Maria della Speranza a Battipaglia mentre al palazzo del Comune le bandiere sono esposte a mezz’asta.

“Gli interrogativi che si creano in questo momento, anche nel cuore di un prete, sono veramente tanti. Signore ma perche’? Se a noi muore un genitore, noi siamo orfani. Se ci muore un coniuge, diventiamo vedovi. Muore un figlio, un dolore tale per il quale non ho trovato ancora un vocabolo che possa descriverlo”, ha detto il parroco durante l’omelia nel corso della quale ha espresso messaggi di forza e di speranza, in particolare, verso la madre, il padre e la sorella minore di Claudio.

“Se si perdono i genitori si e’ orfani, se si perde il coniuge si e’ vedovi, ma non si sa cosa si sia quando si perde un figlio”, ha proseguito. Poi rivolgendosi ai genitori ha aggiunto: “State consolando tutti quelli che sono accorsi a consolarvi”. Gli amici di Claudio, prima dell’inizio della messa, hanno posto sull’altare un quadro realizzato nelle ultime ore raffigurante il giovane.


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