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Il Comando carabinieri per la Tutela ambientale della Campania stavano seguendo un imprenditore che si era aggiudicato diversi appalti sui rifiuti in provincia di Caserta nel 2019 e 2020.
Sapevano gli investigatori che quei rifiuti venivano dirottati verso l’estero in un modo che non doveva attirare troppa attenzione. Ed è così che sono arrivati a ricostruire un vasto traffico illecito di rifiuti tra Italia e Bulgaria attraverso il porto di Gaeta.
E’ infatti qui che venivano imbarcati, diretti al porto di Burgas. Fino a questo momento nell’indagine della Dda di Napoli non sono emerse responsabilità degli apparati burocratici né di gestione del Porto di Gaeta dove i camion entravano con documenti falsificati.
Per comprendere cosa stesse davvero accadendo sull’asse Italia-Bulgaria, via Gaeta è stato fondamentale il contributo di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Luigi Cassandra di Trentola Ducenta che ha parlato di un business transnazionale di rifiuti controllato da esponenti del clan dei casalesi.
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