La chiesa festeggia oggi 14 dicembre san Giovanni della Croce.
Collaboratore di Santa Teresa d'Avila nella fondazione dei Carmelitani Scalzi, Dottore della Chiesa, Giovanni della Croce risulta sempre più un affascinante maestro: le sue parole e il suo messaggio sanno di mistero, del mistero di Dio.
Nacque a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan venne subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si diede da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sentì portato.
Emerse ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto.Potrebbe interessarti
Spedizioni sempre più complesse e vincoli contrattuali: la soluzione? Paccofacile.it
Italia in caso di attacco atomico le alte cariche dello Stato restano senza bunker
Faida tra famiglie sinti: uccisa Dolores Dori, 44enne abbandonata davanti all’ospedale di Desenzano
Liguria, la sposa è in ritardo: il prete non ammette ritardi e inizia il matrimonio senza di lei
Ci pensò Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dell'Ordine Carmelitano. Maestro dei novizi, attirò tanti giovani che desideravano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.
La sua perfezione ascetica, la sua vita d'orazione, la sua elevatezza. di spirito e d'ingegno, l'esperienza mistica personale e la conoscenza dell'ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d'amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro.
Scrisse poemi e trattati che sprigionavano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si "sa per amore".
Morì a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto d'amore, le parole del Cantico dei cantici: "Rompi la tela ormai al dolce incontro!".






