Covid, Gimbe: ‘In Italia salgono casi (+37%) ricoveri e terapie intensive’

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Continuano a salire i nuovi casi di Covid (+37,7%), i positivi hanno superato quota 100 mila, aumentano ricoveri (+14,8%) e le terapie intensive (+9,4%), ma per ora, nessuna regione rischia la zona gialla.

Questo in sintesi il dato emerso dal monitoraggio settimanale della fondaizone Gimbe riferito al periodo 3-9 novembre.

Sul fronte vaccini, la Fondazione rileva il crollo delle prime dosi del 75% in 3 settimane mentre ci sono ancora 2,7 mln di over 50 da vaccinare e terze dosi che non decollano.



    Per Gimbe, serve un cambio di marcia per contenere la quarta ondata.

    In dettaglio, il monitoraggio della fondazione Gimbe rileva, nella settimana 3-9 novembre, un ulteriore aumento della circolazione virale: i nuovi casi settimanali passano da 29.841 a 41.091, crescono i ricoveri in area medica (+444) e in terapia intensiva (+36).

    Per la quarta settimana consecutiva inoltre, restano al palo le forniture di vaccini.

    Le somministrazioni giornaliere scendono a 170 mila e i nuovi vaccinati crollano a quota 108 mila. Per quanto riguarda la terza dose, le regioni procedono in ordine sparso mentre si rilevano varie criticita’ per un’adeguata programmazione: non sono disponibili il piano forniture dei vaccini, un aggiornamento continuo della platea vaccinabile e il dettaglio delle categorie dei vaccinati con dose booster.

    In particolare, Gimbe rileva: Decessi: 330 (+28,4%), di cui 40 riferiti a periodi precedenti Terapia intensiva: +36 (+9,4%) Ricoverati con sintomi: +444 (+14,8%) Isolamento domiciliare: +15.278 (+18,8%) Nuovi casi: 41.091 (+37,7%) Casi attualmente positivi: +15.758 (+18,7%)

    “Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, piu’ che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.

    Nelle ultime tre settimane l’aumento della circolazione virale e’ ben documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 9,9%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,7%).

    In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, con variazioni che vanno dal 12,7% della Regione Toscana al 75,3% della Provincia Autonoma di Bolzano. 66 Province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221).

    “Numeri – commenta il Presidente – che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l’intera Regione in zona gialla”.

    “Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva”.

    In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 3.436 del 9 novembre 2021 e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 421 del 9 novembre 2021.

    A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica (figura 6).

    Tali valori, a breve termine, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva.

    “Aumentano – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – gli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni passa da 26 ingressi/die della settimana precedente a 34″.




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