Rider picchiato condannati 2 della gang di Calata Capodichino

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Rider picchiato condannati 2 della gang di Calata Capodichino

Mano pesanti del Tribunale di Napoli nei confronti dei maggiorenni della banda che la notte tra l’1 e il 2 gennaio 2021 entrò in azione in via Calata Capodichino a Napoli: rider picchiato condannati 2 della gang.

Il gup del Tribunale di Napoli Nord Antonino Santoro ha condannato a 10 anni di reclusione i due maggiorenni del il gruppo di giovanissimi ovvero M.S. e V.Z., difesi rispettivamente dagli avvocati Diego Abate e Giovanna Cacciapuoti. Loro due e altri 4 minorenni aggredirono un rider che stava effettuando una consegna per rubargli lo scooter. Un’azione messa a segno in gruppo e con estrema ferocia.

Rider picchiato condannati 2 della gang

Rider picchiato condannati 2 della gang



    Sono stati ritenuti colpevoli di tutti i reati contestati tra cui la rapina al rider, diventata virale sui social attraverso video, e anche di un altro colpo analogo messo a segno sempre a mano armata a Casoria, in provincia di Napoli, qualche ora prima di quello al rider. Un delitto contestato diverso tempo dopo i fatti di Napoli. Agli imputati sono state riconosciute tutte le aggravanti contestate, anche quella di avere agito attraverso sevizie e con crudeltà.

    Rider picchiato condannati 2 della gang

    La condanna del giudice ha compreso un risarcimento danni in favore del rider Giovanni Lanciato, costituitosi in giudizio nell’udienza dello scorso 1 luglio. Al termine della sua requisitoria, il sostituto procuratore di Napoli Nord aveva chiesto undici anni di reclusione per i due imputati.

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    “Rispettiamo la condanna inflitta anche se la riteniamo particolarmente severa”, commenta l’avvocato Cacciapuoti. “Si tratta di ragazzi giovanissimi, – sottolinea – da poco maggiorenni e la severita’ adottata, a nostro parere, rischia di rendere meno efficace la funzione rieducativa della pena che e’ massima quando opera su soggetti giovani.

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    Una permanenza eccessiva in carcere – evidenzia il legale – puo’ mettere a rischio lo sviluppo della personalita’ che e’ ancora ‘in fieri’, con il conseguente risultato di degradarli e desocializzarli. Confidiamo in una riforma in appello”.

     




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