Coronavirus

Covid, l’università di Napoli scopre perchè i bambini si ammalano meno

Pubblicato da
Condivid

Uno studio scientifico sul covid da parte dell’Università di Napoli ha portato alla luce un importante e fondamentale passo in avanti per sconfiggere il virus.

I ricercatori del CEINGE-Biotecnologie Avanzate di Napoli e dell’Universita’ Federico II hanno scoperto uno dei motivi per cui i bambini si ammalano molto meno di Covid-19 rispetto agli adulti: la chiave sta in una molecola presente nelle vie respiratorie, fondamentale per il virus SarsCov2 per diffondersi nell’organismo, ma che nei piccoli e’ molto meno attiva.

Il gruppo guidato da Roberto Berni Canani, docente di Pediatria dell’Universita’ Federico II di Napoli e primo ricercatore del Ceinge, ha studiato i meccanismi di attacco del virus analizzando i campioni biologici ottenuti dalle alte vie del respiro e dall’intestino (le due principali vie di ingresso del coronavirus nell’organismo) di bambini e adulti sani.

In questo modo hanno scoperto che la molecola Neuropilina 1 e’ molto meno attiva nel tessuto epiteliale che riveste internamente il naso dei bambini. La Neuropilina 1 e’ un recettore del virus SarsCov2, in grado di potenziare la sua entrata nelle cellule e diffusione nell’organismo. Si tratta quindi di una molecola con un ruolo cruciale nel consentire l’attacco al recettore ACE-2, con cui la proteina spike del coronavirus si lega per entrare nelle cellule umane.

“Abbiamo identificato un importante fattore in grado di conferire protezione contro il virus SarsCoV2 nei bambini – ha commentato Berni Canani – che si aggiunge ad altri fattori immunologici che stiamo studiando”.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Campania terza in Italia per occupazione posti covid negli ospedali

Rispetto alle notizie che arrivano dall’Indonesia, sull’aumento dei casi di Covid tra i bambini, conclude Berni Canani, “sarebbe da capire quali sono le loro condizioni cliniche di partenza. Malnutrizione e malattie pregresse possono infatti influire sul decorso grave del Covid”. 


Pubblicato da