‘della Profetessa e di Spartacus’ con Pamela Villoresi e la regia di Gigi Di Luca

Recital teatrale con musiche dal vivo all'Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

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“della Profetessa e di Spartacus”, recital teatrale con musiche dal vivo
19 giugno 2021 Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

Il 19 giugno alle ore 20.30 l' di , ospiterà il teatrale musiche dal vivo dal titolo “della Profetessa e di Spartacus” di Daniela Morelli e Gigi Di Luca, con Pamela Villoresi, Massimo De Matteo e i musicisti Mimmo Maglionico (arrangiamenti e fiati) , Roberto Trenca (plettri) e Gabriele Borrelli (percussioni) e per la regia di Gigi Di Luca. Lo spettacolo è una produzione originale de La Bazzarra e rientra nell' ambito della IX edizione del progetto “La città sotto la città” organizzato dal Comune di Santa Maria Capua Vetere e cofinanziato dalla Regione Campania (Poc Campania 2014 – 2020).

anfiteatro campano
Anfiteatro Campano

“Parlare oggi di Spartaco con questo recital scritto e creato appositamente”
dichiara il regista Gigi Di Luca “ci obbliga moralmente ed eticamente a parlare, più che del racconto storico e delle sue gesta, del suo sacrificio umano per giungere alla conquista della libertà attraverso la ribellione.”

Fu Roma a conoscere le più devastanti insurrezioni degli schiavi. Tra il II e il I
secolo avanti Cristo si contano tre importanti rivolte di schiavi, l'ultima e più
conosciuta dal 73 al 71 fu quella capeggiata da Spartacus, guerriero prediletto da Dioniso e invincibile gladiatore.

    Ma proprio come Achille piange sulla spiaggia e invoca la Teti, così
    Spartacus, alla vigilia della battaglia, davanti a un esercito di decine di migliaia di uomini (schiavi e italici liberi che lo hanno seguito in opposizione al dominio di Roma) avverte tutta la sua fragilità e invoca l'aiuto della Profetessa di Dioniso che lo guiderà a comprendere il disegno politico del suo nemico affinché la strategia e non l'ebrezza dell'odio, l'intelligenza e non la furia dell'arena lo rendano vincitore.

    Ma quanta schiavitù, quanta dipendenza ancora resta allo schiavo che pur si è liberato dalle catene? Uno sguardo nell'intimo dell'uomo più che dell'eroe di una incredibile che ci riporta al concetto universale e contemporaneo di schiavitù, approfondendo l'indagine simbolica che rappresenta e sviscerandolo attraverso le parole pervase dalla fragilità dell'uomo e dalle sue paure.

    Non è l' istinto di sopravvivenza che ci rende liberi, ma è solo riconoscendo ed
    affrontando i limiti della propria natura che si diventa vincitori.

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    Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
    Tel. 392 3070500 messaggio WhatsApp o mail a arena.spartacusfestival@gmail.com



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