Gaetano Manfredi: ‘Napoli deve tornare ad essere città europea’

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Manfredi: “Napoli deve tornare ad essere città europea”. “Io juventino? Le campagne elettorali non si fanno sul tifo. Tifo Juventus ma ho grande amore per la città Napoli”

“Napoli deve ritrovare la sua posizione di capitale del Sud e soprattutto di città europea. Sono consapevole che è un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto solo, ma è importante un’azione collettiva con le istituzioni, il governo e la regione”, dichiara Gaetano Manfredi, durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco di Napoli.

“C’è bisogno di un’azione collettiva alla quale devono prendere parte anche i cittadini”. E quindi ha spiegato: “Veniamo da 10 anni di conflitti, di grande discussione, di grandi divisioni. Il risultato che abbiamo davanti ci dimostra quali sono stati gli effetti: una città impoverita, smarrita, isolata, che ha bisogno di un grande rilancio. Quindi noi dobbiamo aprire una stagione nuova, che sia in discontinuità con i conflitti del passato e faccia della cooperazione e del futuro il proprio obiettivo”.

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    “Ci vuole una grande azione da parte dei cittadini, tutte le parti sane della città devono scendere in campo come ho fatto io e mi auguro avvenga. Faccio quindi un grande appello a tutte le forze civiche e positive della città per scommettere su questo futuro nuovo di cui tutti abbiamo bisogno”.

    “È un momento in cui tutti noi dobbiamo scommettere sul futuro, e per farlo bisogna avere visione, coraggio, bisogna sporcarsi le mani e mettere anche qualcosa del proprio a servizio degli altri” rimarca Manfredi.

    “Non abbiamo un numero magico. Noi dobbiamo avere due caratteristiche, una coalizione dev’essere plurale e le liste non devono essere personali. Non devono essere fatte per eleggere un candidato”.

    Sarà un’area ampia con varie sensibilità ed è giusto che si presentino agli elettori. Ma l’ultima parola sulle liste è mia, ci sarà un’offerta politica plurale ma molto chiara”.

    “Il Patto per Napoli è un impegno politico serio e sono molto fiducioso che si realizzerà per poter dare una risposta ai problemi della città”.

    “Sappiamo che non si possono risolvere solo a Napoli, altrimenti raccontiamo favole ai cittadini, ma si devono risolvere anche a Napoli – ribadisce l’ex ministro dell’Università -. Abbiamo davanti sfide importanti, una riorganizzazione della macchina comunale, affrontare i temi della riscossione, dobbiamo essere in grado di attrarre investimenti, anche privati. Vogliamo essere messi in condizione di lavorare come le altre città. Non siamo di serie B”.

    “BASSOLINO? VA COSTRUITA NAPOLI DEL 2026 NON DEL ’94”

    “Antonio Bassolino? È una figura molto autorevole del centrosinistra, che rispetto. Io non faccio appelli o trattative: dobbiamo lavorare per il futuro non per quello che siamo stati. Quella del 1994 è stata una esperienza importante, ma noi dobbiamo costruire la città del 2026″.

    Bassolino
    Antonio Bassolino_foto dal web
    Manfredi:io juventino?

    “È una questione che ho preso con grande rispetto, so bene che il calcio a Napoli è una cosa importante, non una cosa secondaria. Però mi conoscete, a me non piace né dire le bugie né fingere, né essere ipocrita. Quindi si è detto che da ragazzino ero juventino, sono juventino, ma ho un grande amore per la città e ho un grande amore anche per la squadra”, dichiara Gaetano Manfredi rispondendo a una domanda sulla sua fede calcistica.

    Per l’ex ministro, però, “non ci può essere una grande Napoli se non c’è un grande Napoli, io da sindaco farò di tutto per fare in modo che veramente la squadra possa essere un simbolo, un esempio positivo per la città e anche un motivo di essere sempre una città sempre più vincente”.

    “Io credo, però, che le campagne elettorali non si fanno sul tifo – continua Manfredi- qualche confessione la debbo anche fare, visto che a casa mia c’è mio padre che è tifoso del Napoli, io poi non sono un grande tifoso, alla fine io la partita Napoli-Juve non me la guardo mai, neanche per televisione, perché alla fine non so bene quale è il risultato migliore. Quindi alla fine mi tengo un po’ a distanza di quella partita”, conclude.




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