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Napoli, si cercano i fornitori di droga dei cugini Masiello

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Avevano allargato il giro della vendita di cocaina nella movida di Napoli i due cugini incensurati dei Quartieri Spagnoli arrestato l’altro giorno dai carabinieri e finiti agli arresti domiciliari con l’utilizzo del braccialetto elettronico.

La gestione dello spaccio tra piazza Bellini, Largo san Giovanni maggiore ma anche Mergellina e Chiaia era affidata a Gennaro Masiello, 30enne di vico Lungo Montecalvario, imparentato con la nota famiglia dei Quartieri, e che si faceva chiamare “Mario Sdeghedè” prendendo in prestito il nome da un noto comico napoletano di made in Sud.  Con lui lavorava il cugino Giovanni Tucci, 34enne di vico Tre Regine. I due facevano le consegne su uno scooter Sg o a bordo di una Smart. Andavano direttamente sul posto.

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Il loro giro era diventato “importante” perché praticavano prezzi concorrenziali e la qualità della cocaina era buona. I carabinieri della compagnia Napoli centro  che li hanno arrestati ora continuano le indagini per arrivare ai fornitori.

I due si scambiavano il cellulare adibito all’attività di spaccio e alternandosi di volta in volta nelle consegne. Ai due si è arrivati dopo un primo fermo di Gennaro Masiello avvenuto nella zona universitaria nel febbraio scorso. Fu beccato mentre faceva una consegna e aveva con se tre cellulari intestati a persone inesistenti e con sim card prepagate. E proprio studiano le chat e i messaggi del telefono che i carabinieri sono riusciti a ricostruire il traffico di droga messo in piedi da lui e dal cugino.

 


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