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Napoli, i bombaroli di Ponticelli oggi davanti al giudice

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Saranno interrogati stamani dal gip del Tribunale di Napoli i tre bombaroli del clan De Luca Bossa -Minicihini di Ponticelli accusati dell’attentato in via Esopo, l’11 maggio scorso, contro i nemici De Martino.

Si tratta di Luigi Austero, 26enne,Luca La Penna, 38 e Alfonso De Luca, 24enne. Il primo è il proprietario dell’auto dentro la quale erano state lasciate le impronte digitali degli indagati-come anticipato dal nostro sito-visto che furono costretti a scappare e a lasciarla sul posto perché la deflagrazione della bomba causò lo scoppio dell’airbag. Per i carabinieri, che stanno conducendo le indagini è stato un gioco da ragazzi risalire ai responsabili dell’attentato.

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Gli investigatori hanno un quadro completo rispetto allo scontro di camorra in atto a Ponticelli e a san Giovanni a Teduccio tra il cartello di famiglie criminali dei De Luca Bossa-Casella- Minichini e Rinaldi contro i De Micco-De Martino. E l’arresto di 4 affiliati a questi ultimi da parte della squadra mobile di Napoli di due giorni fa rappresenta una ulteriore testimonianza di come lo Stato ha risposto con celerità ai clan.

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Presenza quotidiana delle forze dell’ordine sul territorio. Attivazione delle telecamere di videosorveglianza. Scuole aperte d’estate con campi per bambini, adolescenti e contrasto alla povertà educativa. Recupero, riapertura e attivazione degli spazi sociali, culturali e degli impianti sportivi. Un piano per il futuro per il rilancio economico sociale e culturale del quartiere. Sono le cinque richieste, che oggi pomeriggio saranno presentate al prefetto Marco Valentini, formulate dalle associazioni di Ponticelli. Le realtà del territorio hanno costituito un gruppo, ‘Disarmiamo Ponticelli’, che si propone di fondare un comitato di liberazione della camorra, realtà che ha indetto ieri la sua prima manifestazione pubblica, invitando i cittadini a scendere in piazza contro i clan. Il flash-mob si è tenuto  fuori al centro educativo di via Esopo, nel rione Incis. Un gruppo di rappresentanti del comitato si è recato nel rione per discutere con i residenti delle case popolari degli ultimi attacchi della camorra che hanno sconvolto il quartiere.

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“Dopo l’esplosione delle ultime bombe ci siamo guardati in faccia – ha detto all’agenzia Dire, l’attivista Pasquale Leone – e abbiamo deciso di chiamare questo comitato “comitato di liberazione dalla camorra”. Noi non vogliamo lottare contro la camorra, vogliamo cacciare i camorristi, vogliamo liberarcene. Vogliamo un futuro senza bombe, con cultura, arte e imprenditoria sana”. Alla manifestazione era presente anche il senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo: “Riusciremo a liberarci dal clan Di Martino – ha detto – che tiene soggiogate le persone perbene, la maggioranza di chi vive nelle case popolari. Dobbiamo fare nomi e cognomi, la camorra è una montagna di merda. Dovete andare via e noi vinceremo questa battaglia solo quando il quartiere, fatto di persone perbene, sarà la maggioranza, quando non lasceremo solo chi oggi si oppone al racket e ai soprusi”.

(nella foto un momento della manifestazione di ieri “Disarmiano Ponticelli” e nei riquadri da sinistra Luca La Penna e Luigi Austero, due tre dei bombaroli fermati eiri


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