La Corte dei Conti contesta 12 milioni di crediti al Policlinico Federico II di Napoli

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I giudici della magistratura contabile della Campania contestano all’azienda ospedaliera universitaria napoletana Federico II, “l’inserimento nel bilancio 2018, alla voce ‘crediti v/s altri’, di un totale di 12.072.822 euro (7.181.068 di euro di crediti v/s clienti privati, 2.348.034 di euro di crediti v/s Universita’ Federico II, 2.543.720 di euro ad altri crediti diversi), senza provvedere a specificare le ragioni della mancata riscossione di tali crediti, e se l’Azienda abbia attivato, se necessario, le procedure interruttive della prescrizione”.

Sul fronte dei debiti, la Corte rileva il “mancato rispetto dei termini di pagamento relativi alle transazioni commerciali, da effettuarsi, per legge, entro 60 giorni”, “l’aumento esponenziale dei debiti verso fornitori, da 6.303.742 di euro (2018) a 22.026.571 di euro (2019)”. Altre rilevanti criticita’ riguardano il “Monitoraggio delle Prestazioni Ospedaliere”: per la Corte “la percentuale delle cartelle cliniche ad alto rischio di appropriatezza effettivamente controllate sul totale delle prestazioni erogate e’ assolutamente insufficiente (10%, contro il 100% indicato dalla Regione).

Da cio’ emerge che il 23% dei ricoveri risulta inappropriato”. Per quanto concerne l’Alpi (Attivita’ Libero Professionale Intramuraria), “nel corso dell’esercizio 2019 – osserva la Corte – il volume delle attivita’ svolte in intramoenia supera quello delle prestazioni erogate col SSN, cosa vietata, e non viene comunicato se per l’Alpi e’ stato nominato l’Organo interno paritetico di verifica del rispetto dei volumi erogabili”.



    E ancora: per la Corte non sono chiare “la gestione del contenzioso anni 2018-2019”, “le ragioni dell’esistenza di quote inutilizzate di contributi, il cui importo e’ pari a 19.357.513 di euro al 31/12/2019, con particolare riguardo ad annualita’ remote, risalenti addirittura al 2011”, ne’ “le ragioni dell’incremento esponenziale della spesa per il personale, registratosi soprattutto nell’ultimo quinquennio, soprattutto alla luce dei limiti posti dal piano di rientro dal disavanzo finanziario”.

    Dal canto suo la Regione richiede “l’elenco degli incarichi affidati a professionisti esterni per l’anno 2019 con nome e cognome del professionista, numero e data dell’atto deliberativo dell’incarico, costo e tipologia dell’incarico, procedura di nomina adottata, decreti di liquidazione con data di pubblicazione, regolamento per costituzione di elenco avvocati per affidamento di incarichi legali a professionisti esterni, short list avvocati esterni”, e sulla liste di attesa, contesta il “disallineamento dei tempi di attesa tra attivita’ istituzionale e quella in Alpi, nel 2019, con tempi medi di attesa per le prestazioni istituzionali di 32,25 giorni a fronte di un’attesa di 1,42 giorni in regime di Alpi, con una differenza di 30,83 giorni”.




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