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“Ora portalo in ospedale”: è caccia all’uomo a Torre Annunziata

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E' caccia all'uomo a Torre Annunziata, anzi al branco familiare che ha tolto la vita a un padre di famiglia che ha avuto ‘il torto' di difendere la figlia che aveva ‘mancato di rispetto' a chi chi fa del sopruso il suo vivere quotidiano.

“E ora portalo all'ospedale”. Questa la frase che le hanno urlato dopo aver sferrato una coltellata a suo padre diretta al petto. L'uomo era gia' a terra per aver ricevuto un colpo alla testa con un compressore portatile. L'ultima ingiuria, prima di scappare di corsa e far perdere le tracce. Una brutale avvenuta in un parcheggio pubblico di Torre Annunziata, ieri sera dopo le 21. A morire, dopo un arrivo all'ospedale di di Stabia, intorno alle 22 un di 61 anni, , dipendente del archeologico di Pompei.

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Le violenze da un di quattro/cinque persone, solo per aver difeso la figlia di 21 anni, Maria Adriana che poco prima aveva avuto un diverbio per motivi di viabilita' con uno degli aggressori, forse proprio con l'omicida. Questi avrebbe precedenti penali e legami con la criminalita' organizzata, cosi' come altri componenti del branco, tutti suoi parenti. Sul caso indaga la procura di Torre Annunziata, e, con il procuratore Nunzio Fragliasso e l'aggiunto Pierpaolo Filippelli, sta lavorando il pm Giuliana Moccia.

Il movente delle violenze sarebbe legato alla volonta' degli aggressori di punire il tentativo di reazione di Cerrato, corso in difesa della figlia che aveva parcheggiato dove non doveva. C'era infatti una sedia a ‘occupare' il posto auto, e lei l'aveva spostata per mettere la sua; il ‘titolare' abusivo del posteggio, per vendetta, le ha squarciato le ruote della vettura. Maurizio Cerrato era intervenuto allertato dalla figlia per aiutarla. Stava cambiando la ruota mentre e' arrivato il gruppo, e sono volate prima parole grosse. Poi le violenze fisiche.

 

E' stata Maria Adriana a trasportarlo all'ospedale dov'e' morto. Sulla sua pagina Facebook la figlia della vittima scrive: “Non e' corretto dire che mio padre e' morto in una lite. A mio padre e' stato fatto un agguato in piena regola, solo per difendere me, che ero la luce dei suoi occhi. Mio padre e' stato pugnalato e con questa gente non aveva mai avuto a che fare”. A Torre Annunziata nel giorno dei funerali sara' lutto cittadino. Poche pero' le persone che stanno fornendo testimonianza agli inquirenti. La ricostruzione sinora e' basata sul racconto della ragazza.


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