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Napoli, pizzo ogni settimana al clan Sibillo. IL VIDEO

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Le 21 persone arrestate questa mattina a Napoli, legate al clan Sibillo, sono considerate a vario titolo partecipi di quell’articolazione satellitare del clan Contini, conosciuta come la ‘Paranza dei bambini’.

Un gruppo che non agiva autonomamente, ma che di fatto svolgeva ruolo di guardaspalle del clan Contini. Negli anni scorsi, nella ‘faida dei bambini’, i Sibillo non facevano altro che condurre uno scontro a bassa intensità tra l’Alleanza di Secondigliano e il cartello dei Mazzarella, per il rafforzamento delle rispettive presenze nelle zone di confine in particolare Forcella. I Mazzarella utilizzavano il gruppo Buonerba e l’Alleanza di Secondigliano utilizzava questi giovani violenti, che hanno svolto sempre una funzione, come ci tengono a sottolineare gli inquirenti, “in condizioni di assoluta subordinazione”.

Da quanto emerso dalle indagini di carabinieri e Dda, le vittime delle estorsioni della zona di Forcella, nel centro di Napoli, erano costrette a versare quote settimanali e, anche a Pasqua, da 500 euro. In un caso specifico la vittima è stata costretta a inginocchiarsi dinanzi alla statua del baby-boss Emanuele Sibillo, ma tutti i commercianti taglieggiati venivano convocati nel “palazzo della buonanima”. Dalle indagini è emerso che uomini del gruppo criminale compivano delle vere e proprie ronde nelle strade di accesso al quartiere e che, persino, alcuni militari dell’Esercito, impegnati nell’operazione “Strade sicure”, sono stati avvicinati da persone armate.

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L’Alleanza di Secondigliano, federazione tra i clan Contini, Mallardo e Bosti, secondo la procura di Napoli, e’ attiva ovunque fiuta un ‘affare’ e sta rilevando attivita’ imprenditoriali in questo momento di crisi post pandemia. Un cartello negli anni sottotraccia e che ora ha ‘costole’ criminali sparse ovunque, come i Sibillo, smantellati oggi, e considerati gruppo satellite dei Contini, con il clan Mazzarella tra le piu’ importanti della Campania.