Avvisi di garanzia, D’Avino (FIMP): ‘Serve scudo penale, la campagna vaccinale rischia uno stop’

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Avvisi di garanzia, D’Avino (FIMP): ‘Serve scudo penale, la campagna vaccinale rischia uno stop’

“Gli avvisi di garanzia ricevuti da medici ed infermieri considerati, salvo presunzione di innocenza, responsabili per la morte del Sottoufficiale di Marina Stefano Paternò, imputata alla somministrazione di una dose di vaccino contro l’infezione da Sars-Cov2, ci hanno molto colpito e fatto ragionare sulla necessità di dare un’informazione completa a tutti i pediatri di libera scelta che, per un alto senso del dovere, hanno risposto con slancio all’appello rivolto dalla dirigenza aziendale”.

Il terremoto AstraZeneca non lascia indifferenti i pediatri di libera scelta, e i medici in particolare, che non ci stanno a fare da capri espiatori in un contesto ancora molto confuso e pieno di contraddizioni.

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    “Il rischio – dice Antonio D’Avino, vice presidente nazionale FIMP – è che questi avvisi di garanzia diventino un forte deterrente, mettendo a rischio la campagna vaccinale, proprio nel momento in cui la classe medica al completo ha dato la sua disponibilità. Non è concepibile che i medici che hanno risposto “presente” all’appello dello Stato ora si vedano recapitare avvisi di garanzia”.

    La richiesta di D’Avino

    Antonio D’Avino chiede con forza che si proceda con un intervento straordinario , perché straordinario è il contesto nel quale si sta operando. “Un provvedimento da adottare ad horas per proteggere i medici da possibili cause e responsabilità penali legate alla somministrazione dei vaccini. Lo Stato si faccia garante e restituisca la necessaria serenità ai professionisti». La richiesta è ovviamente indirizzata al Governo Draghi e a tutte le forze politiche affinché si dispongano immediatamente delle norme che possano esimere i medici dalla responsabilità penale di carattere colposo. «I pediatri – conclude D’Avino – si associano ad un appello che si leva da tutta la categoria affinché si arrivi nel più breve tempo possibile ad un Decreto Legge ad hoc che tuteli i cittadini e chi lavora per uscire dall’incubo della pandemia”.




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