Minacce di attentati al giornale Il Tirreno. Interviene Lamorgese

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Minacce di attentati al giornale Il Tirreno e aggressioni ai giornalisti della testata toscana: il Ministro Luciana Lamorgese esprime solidarietà ai cronisti e al direttore della testata Stefano Tamburini.

Convocato al Viminale il Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio sugli atti di intimidazione nei confronti dei giornalisti. L’ordine dei gionalisti fa muro a difesa dei colleghi.
Gravissimi gli episodi denunciati dai giornalisti toscani, oggetto da tempo di minacce e offese per il lavoro svolto nella loro Regione. Unanime, la solidarietà e la vicinanza espressa dal mondo politico e dall’Ordine dei giornalisti nazionale e regionale, insieme alla Federazione nazionale della stampa. Il clima di odio ‘social’ e di attacco che ogni giorno i cronisti de Il Tirreno sono costretti a subire ha spinto il ministro dell’Interno, a convocare un tavolo urgente per monitorare il fenomeno e dare risposte ferme per difendere ‘la libertà di stampa, pilastro della democrazia’. “Esprimo la mia solidarietà ai giornalisti de Il Tirreno per le gravissime minacce ricevute sui social”.

Ha scritto il ministro Lamorgese in una nota. “L’attenzione del ministero dell’Interno per la tutela degli operatori dell’informazione è massima. Per prevenire violenze e minacce, anche sul web, ho riattivato, sin dal 10 gennaio 2020, il tavolo di confronto con gli organismi rappresentativi dei giornalisti e, sulla scorta delle esigenze emerse in quella sede, sono state già avviate iniziative sui territori con la piu’ stretta collaborazione tra il Dipartimento della pubblica sicurezza, le prefetture e l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana”, ha proseguito il ministro Lamorgese, sottolineando “il dovere delle istituzioni di intervenire per difendere la liberta’ di stampa, che rappresenta uno dei pilastri della democrazia”.

Sulle minacce a Il Tirreno è intervenuto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, che ha parlato di “intollerabili minacce indirizzate al quotidiano” e plaude all’immediata reazione del ministro Lamorgese “per la tempestivita’ con cui ha affrontato la questione delle gravissime minacce giunte via social ai colleghi del Tirreno, cui va la nostra piena solidarieta’ e vicinanza. Al tavolo del coordinamento sugli atti intimidatori contro i giornalisti preannunciato dal Viminale porremo anche un tema che e’ parte della questione, quello del ‘Far web’. Sara’ bene mettere a punto in tempi brevi normative piu’ rigorose per evitare che un’occasione di maggior liberta’ di espressione si trasformi in possibilita’ di libera istigazione alla violenza”.



    Entrano nel merito di quanto accaduto ai cronisti de Il Tirreno, il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci e il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, e si schierano con i giornalisti minacciati: “Ora basta, davvero” dicono. “Ci vorrebbe un bell’attentato alla sede del Tirreno, con tanto di morti e feriti” e’ questo il messaggio minatorio, giunto via web, alla redazione de Il Tirreno di Pistoia che ha messo in allarme l’Ordine che aveva auspicato un intervento diretto del ministro dell’Interno, arrivato poi nel pomeriggio. Per Ast e Fnsi “augurare o anche solo ipotizzare che nel 2021 si possa verificare un gesto come quello di un attentato ci riporta indietro di almeno 100 anni, nella fase piu’ buia dello squadrismo che metteva a ferro e fuoco le redazioni”.

    Tutto questo, sottolineano “mentre a Livorno un altro giornalista del giornale diretto da Stefano Tamburini veniva aggredito verbalmente e minacciato perche’ lamentava la continua copiatura degli articoli de Il Tirreno su un sito, da parte di un esercente che aveva anche tentato di ostacolarne il lavoro di cronaca. La violenza verbale che suona come un invito a praticare quella fisica, i cui episodi anche recenti purtroppo non mancano, ci spinge a chiedere ancora una volta l’impegno delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine – scrivono – affinchè vengano identificati, isolati e colpiti coloro i quali la diffondono”.

    I casi verificatisi lunedì 22 febbraio, purtroppo non sono isolati, 15 giorni fa un altro cronista de Il Tirreno è stato aggredito e minacciato mentre faceva il suo lavoro, sei persone sono state identificate e denunciate dalla Digos che ha alzato l’attenzione, insieme, al Prefetto di Livorno, Paolo D’Attilio, per la tutela al giornale e ai suoi giornalisti. “Da mesi i giornalisti sono finiti nel mirino di chi cova odio e rancore per qualsiasi motivo – viene ricordato nella nota congiunta di Fnsi e Ast -. Minacce, insulti, botte”. 

    Solidarieta’ e messaggi bipartisan a Il Tirreno e al direttore Tamburini sono arrivati da tutto il mondo politico toscano e nazionale. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, auspica che sulla minaccia arrivata via web si faccia velocemente luce e vengano accertati mittente e responsabilità. “Non si può sottovalutare la gravità del gesto e delle parole – commenta Giani in una nota – anche se fossero parole sfuggite per la facilità con cui sui social e nell’anonimato della Rete troppo spesso si attacca oramai tutto e tutti come se nulla fosse”. Dopo le minacce ricevute nelle settimane e nei mesi scorsi da altri cronisti del quotidiano, il salto è evidente. “Si tratta di un vero e proprio messaggio minatorio – commenta Giani – contro delle persone e dei lavoratori e contro un caposaldo della democrazia che è il diritto e dovere ad una informazione libera e senza condizionamenti, il diritto dei cittadini ad essere informati e dei giornalisti ad informare. Per questo mi auguro che gli inquirenti facciano presto luce sull’episodio individuando i responsabili”.

    La redazione di Cronache della Campania esprime piena solidarietà, per i proditori e pericolosi attacchi, ai giornalisti de Il Tirreno e al direttore Stefano Tamburini – già in passato in prima linea per difendere i principi di libertà, democrazia e deontologia della stampa – e auspica che vi sia un intervento normativo a salvaguardia dei principi costituzionali a cui si ispira la nostra professione e il ruolo della stampa. Condanniamo fermamente l’odio che ogni giorno si scatena contro i coraggiosi giornalisti toscani e contro l’intera categoria, convinti che la libertà di essere informati e di informare è baluardo imprescindibile di democrazia. 




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