Droga & criminalità: la polizia esegue 160 ordinanze tra Salerno, Roma, Milano, Reggio Emilia e Catania

SULLO STESSO ARGOMENTO

Droga, infiltrazioni mafiose, rapine, furti: in Italia la Polizia di Stato lancia l’offensiva alla criminalità. A Salerno ordinanza per 45 persone accusate di traffico di droga.

In sei operazioni tra Salerno, Roma, Milano, Reggio Emilia, Catania, Lecco 750 agenti stanno procedendo alla cattura di 160 persone. Lo rende noto la Polizia in un comunicato. “Le complesse indagini, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, hanno permesso di colpire duramente diversi sodalizi criminali”, si legge nella nota.

A Salerno in particolare, la Squadra Mobile su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Salerno, sta conducendo una vasta operazione nei confronti di una organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, radicata su tutto il territorio di Salerno e provincia, con ramificazioni anche nell’hinterland napoletano. I poliziotti stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Salerno, nei confronti di 45 indagati accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L’ attività di spaccio dell’organizzazione in questione non si è fermata durante il periodo del “lockdown” ed in presenza delle misure di contenimento adottate per la prevenzione ed il contrasto alla diffusione del covid: essa ha contribuito a foraggiare l’ambiente della criminalità  nel periodo  di limitazione della mobilità e della relativa riduzione della commissione delle altre tipologie di reato.

In tutta Italia sono 160 gli arresti di cui “ottanta si stanno eseguendo a Roma, Salerno e Milano nei confronti di appartenenti a diversi consessi criminali operanti in quei territori, dediti allo smercio massivo di notevoli quantità di sostanze stupefacenti” come si legge nel comunicato. “Contestualmente a Reggio Emilia e Catania sono 70 le misure cautelari a carico dei responsabili di reati contro il patrimonio, furti e rapine”. “Infine a Lecco e’ stata disarticolata una organizzazione mafiosa composta da appartenenti alla ndrangheta calabrese operanti in Lombardia; sono 10 le catture in corso per associazione a delinquere di stampo mafioso”. “Tutte le strutture investigative della Polizia di Stato – Squadre Mobili, Reparti Prevenzione crimine e Servizio Centrale Operativo, in sinergia con l’Autorita’ Giudiziaria – sono costantemente impegnate nel monitoraggio dei fenomeni criminali al fine di poterli individuare e neutralizzare”, ha detto il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.



    +++ IN AGGIORNAMENTO  +++




    LEGGI ANCHE

    Ora legale: lancette avanti nella notte tra il 30 e 31 marzo, ma c’è chi la vuole permanente

    336mila italiani hanno firmato una petizione per abolire il cambio dell'ora due volte l'anno.

    Secondigliano, inaugura la strada intitolata a Gianluca Cimminiello

    Stamane alle 11,30, a Napoli, verrà intitolata una strada del quartiere Secondigliano a Gianluca Cimminiello, vittima innocente della camorra nel 2010. La IV traversa corso Italia, situata nei pressi di Largo Gaetano Errico, assumerà il nome di via Gianluca Cimminiello. All'evento saranno presenti la vicesindaca con delega alla Toponomastica Laura Lieto e i familiari di Cimminiello.   La vicendsa che risale a 14 anni fa e che rimane impresso nella memoria di molte persone. La ricostruzione degli...

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

    L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE