Cronaca Campania
Richiesta di una commissione Terra dei Fuochi dal WWF ai consiglieri della Regione Campania

Richiesta di una commissione Terra dei Fuochi dal WWF ai consiglieri della Regione Campania. Borrelli: “Assolutamente d’accordo. La proposta però spetta alla minoranza, noi abbiano già espresso parere favorevole.”.
Lo scorso 23 novembre Dal WWF Italia è stata inviata a tutti consiglieri della Regione Campania una lettera per chiedere attenzione alla problematica relativa alla Terra Dei Fuochi e l’istituzione di una nuova commissione d’inchiesta.
“Siamo totalmente d’accordo con le richieste fatte e lo abbiamo confermato anche una lettera di risposta al WWF Italia.
Una Commissione ad hoc sull’emergenza Terra dei Fuochi è assolutamente utile e dato che è sfumata l’occasione di riconfermare la Commissione speciale attivata nella scorsa legislatura il Consiglio è ancora in tempo di istituirne una di inchiesta.
La proposta di istituire le Commissioni speciali, come quelle d’inchiesta, spetta però all’opposizione.
Per quanta riguarda le Commissioni di inchiesta, al momento le due proposte depositate in Segreteria riguardano la Formazione professionale e le “acque interne”, proposte sottoscritte dai gruppi di minoranza. In queste ore, si sta affacciando l’ipotesi di sostituire una delle due commissioni d’inchiesta proposte con una riguardante la Terra dei Fuochi. Due o addirittura tre commissioni di inchiesta oltre a le 4 speciali già istituite però sono troppe. Infatti significherebbe aumentare i costi del consiglio oltre misura. Nella scorsa consiliatura per una sola commissione di inchiesta istituita i 5 Stelle si rivolsero alla Corte dei Conti facendo aprire una indagine. Figuriamoci con 3.
Noi, già dalla precedente consiliatura, ci siamo sempre occupati con determinazione e tenacia della Terra dei Fuochi attraverso denunce e interventi sul territorio. Abbiamo inoltre, grazie all’aiuto e la competenza di diversi militanti di Europa Verde, dato vita ad un progetto per il controllo del territorio attraverso l’utilizzo di droni privati.
In questa consiliatura siamo ripartiti da dove eravamo rimasti e ogni giorno chiediamo con veemenza l’utilizzo di tutti gli strumenti e le misure a nostra disposizione per contrastare lo sversamento di rifiuti e il fenomeno dei roghi tossici. La nostra terra va salvata.”- sono le parole del Consigliere Regionale Di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che ha fatto parte della commissione Terra dei Fuochi nella scorsa legislatura.
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Cronaca Campania
Campania, bar e ristoranti impugnano davanti al Tar il nuovo Dpcm
Chiedono di consentite il servizio ai tavoli in massima sicurezza

Campania, bar e ristoranti impugnano davanti al Tar il nuovo Dpcm.
Sono oltre 20 milioni gli italiani, di ogni fascia di età (giovani e meno giovani) che, quotidianamente, vorrebbero continuare ad usufruire dei settori della ristorazione (bar e ristoranti) con possibilità di sedersi ai tavoli, certo in massima sicurezza, anche per consumare un semplice caffè ed invece, con il nuovo DPCM, saranno costretti al solo asporto, con tutto ciò che ne consegue. Sulla ristorazione abbiamo numeri alquanto considerevoli : oltre 20 mila piccole imprese, 150.000 dipendenti e un fatturato complessivo (per il 2019) di circa 35 miliardi di euro.
Davanti alla drammatica e drastica decisione, deliberata dal Consiglio dei Ministri, di consentire solo l’asporto di bevande e cibi a qualsiasi ora del giorno e non più la consumazione in loco almeno fino alle 18, molti gestori del settore hanno deciso, tramite l’Associazione Giustitalia, di impugnare davanti ai Giudici Amministrativi dei propri Tribunali Amministrativi Regionali (competenti territorialmente), il Decreto ministeriale che sembra aver dimenticato completamente questo settore.
I gestori sono consapevoli che questo momento storico è alquanto particolare, ma prima o poi la vita riprenderà. E allora la gente si renderà conto che un terzo dei locali ha chiuso, forse per sempre, perché non ci sono aiuti dallo Stato.
Chi esercita professionalmente attività imprenditoriale di ristorazione sono mesi che non ha entrate, a parte una piccolissima parentesi in due mesi estivi, e deve (comunque) pagare gli affitti, i dipendenti, e ci sono famiglie che vivono su queste attività. E poi ci sono anche decine di migliaia di lavoratori precari che vivono di stipendi mensili ora azzerati: camerieri, musicisti, cassieri, ecc.
Tramite più ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali, patrocinati dagli Avvocati dell’Associazione Giustitalia, gli esercenti del settore chiedono alla Magistratura amministrativa l’annullamento dell’Ordinanza nella parte in cui impone il divieto di consumazione ai tavoli almeno fino alle ore 18.
Oltretutto – e non è cosa da poco – prevedere una riapertura molto lontana nel tempo e la conseguente privazione di luoghi che possono essere messi in sicurezza e ben controllati dalle F.O. potrebbe comportare il rischio concreto di “aggregazioni selvagge ed abusive” (soprattutto da parte dei ragazzi) in luoghi privati improvvisati con i cibi di asporto e le bevante per aperitivi incontrollabili.
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