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Terrae Motus quarant’anni per ricordare, alla Reggia di Caserta

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Terrae Motus quarant’anni per ricordare: il 23 novembre, data del sisma dell’Irpinia, alla Reggia di Caserta sarà riaperta una parte della collezione di Lucio Amelio

 

 

Aperture straordinarie, eventi sempre più dedicati alla riscoperta del verde e uno speciale omaggio a “Terrae Motus”. La Reggia di Caserta presenta il suo ” Piano di valorizzazione”, una serie di appuntamenti promossi dal Ministero dei Beni Culturali da qui a dicembre. Tra i più attesi c’è proprio quello del 23 novembre, per ricordare il quarantennale del sisma in Irpinia: una parte della celebre collezione di Lucio Amelio (donata integralmente alla Reggia) sarà eccezionalmente esposta. C’è ancora riserbo sulla scelta delle opere e della loro collocazione. “Sarà un percorso di suggestione – riprende la direttrice – che integrerà l’arte moderna della Reggia, con l’arte contemporanea” .

“Terrae Motus” è chiusa al pubblico da oltre un anno, in attesa di una sua definitiva ricollocazione “che rispetti il valore e il significato di ogni lavoro creato per raccontare un evento così tragico come il terremoto del 1980”. L’operazione di futuro riallestimento contamina l’attività di recupero per interi settori e corridoi della Reggia, liberati da suppellettili e arredi lì stipati negli anni (“Nei lavori abbiamo trovato vere e proprie chicche dimenticate da tempo, che presto renderemo note”).

Ma c’è soprattutto un aspetto su cui la direzione Maffei punta. Ed è il ” Museo verde”, con una politica di attenzione, ricerca e manutenzione dello splendido parco vanvitelliano. Non si faceva da anni. “L’idea – spiega – che trae ispirazione dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, sottoscritta dai governi dei Paesi membri dell’Onu” . Lo spazio verde richiede una diversa visione, ispirata al rispetto degli ecosistemi e delle originarie destinazioni e usi degli spazi. Da qui l’altro evento in programma, il 5 ottobre, con l’iniziativa ” Coltiviamo il Museo! Horticultura”. Protagonisti saranno i bambini, secondo un progetto già collaudato da Legambiente e Terra Felix, che prevede incontri, laboratori didattici e attività di orticultura. Scelta una location vicino alla Fontana Margherita, ma è attivo il piano di recupero di una grande area del Parco, nel cosiddetto “Settore Liparoti”.

“I lavori di bonifica – riprende Maffei – proseguono nell’ottica del parco come luogo di sperimentazione e valorizzazione, oltre che di produzione agricola vera e propria, proprio com’era nella visione di Carlo di Borbone. Persino nel Giardino inglese c’era un’area con semenzaio destinata alla coltivazione di alberi da frutto” . Allo studio anche un progetto sulle specie di agrumi presenti. “Horticultura” proseguirà fino alle 19, con ulteriori focus e programmi all’interno dell’ex Quadreria. Saltando al 14 novembre, toccherà alla ” Notte dei Musei”, con un programma ancora da definire. Sempre a novembre 27 e 28 tornerà la “Notte europea dei ricercatori”, con l’apertura serale degli Appartamenti Reali, e workshop in dodici specifiche aree appositamente allestite al Cannocchiale. L’evento è organizzato in collaborazione con l’università Vanvitelli e il Cira. Per la serata sarà anche esposto un acceleratore di particelle, messo a disposizione dal Dipartimento di Fisica, per dimostrazioni ed esperimenti.

Dulcis in fundo, l’ 8, 22 e 29 dicembre, la Reggia effettuerà aperture straordinarie di martedì, giorno di chiusura del sito. Ogni evento sarà prenotabile nel rispetto delle direttive anti Covid ( che hanno portato la Reggia anche a rinunciare a una discreta fetta di pubblico per garantire visite sicure e di qualità), attraverso le procedure semplificate attive da oggi sulla piattaforma TicketOne.

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